Sabato 4 Maggio 2024

Caldo record, sale l’allerta siccità E Milano chiude le sue fontane

Il sindaco Sala: "Facciamo la nostra parte". Anche molti suoi colleghi emiliani e veneti corrono ai ripari

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"L’emergenza siccità persiste e bisogna prendere provvedimenti". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, preannuncia l’ordinanza che scatterà nelle prossime ore. Primo passo: fontane chiuse, con buona pace dei turisti. Il “censimento“ dedicato alle sculture d’acqua ne conta 74 in città: le uniche che rimarranno funzionanti saranno "quelle dove sia presente fauna e flora e i laghetti o le rogge dei parchi cittadini". Secondo punto: sarà ordinata la "sospensione dell’irrigazione a spruzzo dei prati e delle aree verdi, eccetto l’irrigazione a goccia che interessa i nuovi impianti di alberi che devono essere preservati". Di qui gli appelli dei cittadini, via social, a non sprecare però l’acqua rimasta nelle fontane: "Riempite subito le cisterne e bagnate il verde sofferente, che ce n’è tanto, e non lasciatela evaporare o, peggio, marcire nelle vasche". In una Lombardia in affanno, dove la Regione ha decretato lo stato di emergenza idrica fino al 30 settembre, "riteniamo giusto fare la nostra parte" ribadisce Sala, invitando "cittadine e cittadini a ridurre al minimo l’uso di acqua potabile sia di uso domestico che per irrigare prati, giardini privati e pulire terrazzi e cortili". "Le fontanelle cittadine resteranno aperte, visto le temperature ormai da settimane sopra i 30 gradi e l’arrivo di una nuova ondata di calore", rassicura però il sindaco. Che ha richiesto "l’attivazione dei pozzi geotermici privati con scarico in corpi idrici per aumentare al massimo l’alimentazione di ogni roggia, cavo o colatore".

Il primo capoluogo di provincia a intervenire, sempre in Lombardia, era stato Varese: vietato usare acqua potabile per lavare veicoli, sia su aree pubbliche che private, ad eccezione degli impianti autorizzati. Vietato riempire anche le piscine private, sia interrate sia fuori terra. Quelle già piene non vanno svuotate e riempite per cambiare l’acqua. Il divieto non vale per gli impianti natatori. Da giorni si inseguono le ordinanze, con declinazioni diverse da un Comune all’altro, corredate da sanzioni (da 25 a 500 euro): dal divieto di annaffiare i giardini dalle 6 a mezzanotte all’introduzione di colonnine per prelevare l’acqua di prima falda, non potabile, da usare per il lavaggio delle strade.

A prendere provvedimenti non è solo una Lombardia nuovamente diventata "zona rossa". Scattano le ordinanze a Padova e Vicenza, con acqua centellinata fino alla fine di agosto. Bologna allunga fino al 30 settembre. A Reggio Emilia limitazioni da domani fino almeno al 21 settembre, la possibile proroga è già prevista: stop al prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico e in particolare per l’innaffiamento di orti, giardini e lavaggio automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 21. Si stringono i rubinetti anche a Padova, dove gli orti con coltivazioni per lo scopo alimentare potranno essere annaffiati da mezzanotte alle 8 fino al 31 agosto. Hanno “sete“ anche Marche, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte. Davanti a strategie diverse per affrontare lo stesso problema, l’appello comune rivolto ai cittadini: "Aiutateci adeguando gli stili di vita".

Simona Ballatore