Lunedì 6 Maggio 2024

Cacciari Sì vax Una vera scelta da filosofo

Raffaele

Marmo

Quale che sia la ragione, il motivo o la spinta, quello che conta, alla fine, è che ci si vaccini. E, allora, ben venga la terza dose del professor Massimo Cacciari, filosofo di vaglia, diventato, consapevolmente o no, uno dei maîtres à penser dei No vax, insieme con l’altro filosofo, Giorgio Agamben, teorico di quello "stato di eccezione" nel quale saremmo finiti per effetto delle misure emergenziali di contenimento del Coronavirus.

Certo, diciamolo, l’ex sindaco di Venezia assurto al rango di guru televisivo del presunto "non pensiero unico", poteva trovare anche un’altra formula per giustificare il suo stare in fila in attesa dell’inoculazione. Ha sostenuto, infatti, di non "vedere alcun caso": "Ho fatto il vaccino, sei costretto a farlo, alle leggi si obbedisce. I filosofi obbediscono alle leggi anche quando le ritengono totalmente folli. Socrate insegna". Ma, come osserva il senatore Andrea Cangini, è un "paragone tanto altisonante quanto demenziale. Socrate, infatti, fu costretto a bere la cicuta, e per questo morì; Cacciari è costretto a vaccinarsi, e per questo vivrà".

Ma va bene anche così. Lasciamo stare queste incongruenze logico-fattuali. Son cose da filosofi: quel che vale, invece, è che il professore veneziano si sia fatto iniettare il vaccino, pur rimanendo fieramente contrario all’obbligo. Una scelta che ci auguriamo possano compiere anche gli altri leader della "compagnia dei contrari", ma soprattutto quelle migliaia di irriducibili No vax che continuano a rischiare la vita per dare credito anche alle tesi di Cacciari & co.

Perché, come si vede, i tanti "cattivi maestri", una ragione o una citazione, alla fine, la trovano sempre per salvarsi la pelle senza perdere, almeno secondo loro, la presunta coerenza e l’aplomb intellettuale. Sono i poveri Cristi che li hanno seguiti che, invece, rischiano di finire in terapia intensiva. Ma questa è una storia antica. E non riguarda solo il vaccino.