Mercoledì 11 Giugno 2025
LUCA BOLOGNINI
Cronaca

Bufale sul Web, jihadisti palestrati e i baci del Papa: quando il complotto è una balla

Dalle foto fasulle dei superterroristi alla disinformazione su Francesco

Papa francesco bacia la mano a un superstite dell'Olocausto

INTERNET ha consentito un libero accesso alle notizie senza precedenti. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: accanto a grandi scoop in grado di far dimettere presidenti o fermare aziende senza scrupoli, la Rete è diventata anche la casa di bufale che, sfruttando la cassa di risonanza dei social network, raggiungono milioni di utenti. Il nostro viaggio tra le notizie false continua con i ‘grandi complotti’ rivelati dalla Rete. Svelare segreti impenetrabili è tra i metodi migliori per fare disinformazione o guadagnare clic senza troppi sforzi PAPA FRANCESCO che bacia la pantofola del «capo del terrore massonico-giudaico» o quei misteriosi codici sulla nostra tessera sanitaria che dimostrano come l’Italia sia una colonia degli Stati Uniti. Ci sono cyber-bufale che perfino Adam Kadmon, il personaggio televisivo che svela i complotti mondiali più assurdi nascosto da una maschera (forse per tutelare la dignità dell’attore costretto a interpretarlo), si vergognerebbe anche solo a pensare. Spesso chi diffonde queste false notizie vuole portare avanti un’agenda politica o, nei casi meno gravi, vuole solo fare incetta di clic. Tra le balle più odiose ci sono quelle che riguardano Israele e il suo popolo. Subito dopo gli attentati dell’11 settembre si era diffusa la colossale menzogna secondo cui gli oltre quattromila dipendenti ebrei che lavoravano al World Trade Center e al Pentagono non si sarebbero presentati in ufficio il giorno delle stragi, perché avvisati di quanto sarebbe successo dal Mossad. Tutto falso, anche perché negli attacchi morirono tra i 270 e i 400 ebrei. Più recente è invece l’uso senza scrupoli di una foto che mostra Bergoglio baciare la mano a un sopravvissuto dell’Olocausto nazista. Su Facebook lo scatto del 2014 è stato decontestualizzato: mancano i nomi dei personaggi immortalati e l’occasione dell’incontro non è citata.   L’ENORME didascalia, come riportato da bufale.net, recita: «Il Papa bacia la mano, in maniera umiliante, a d’uno (sic, ndr) dei capi del terrore massonico-giudaico. Fossi in voi comincerei a farmi qualche domanda». La prima è sicuramente se il genio che si nasconde dietro la tastiera abbia almeno finito la quinta elementare, visto un italiano che fa sembrare Alberto Tomba un raffinato accademico della Crusca. Altrettanto vergognose le bufale che circolano sui migranti. L’installazione dell’artista Yolanda Dominguez, per ricordare la morte di oltre mille operai in Bangladesh, è stata spacciata su Facebook per la foto di un cadavere di una donna italiana uccisa da un profugo ivoriano. Accanto a queste ce ne sono altre che almeno strappano un mezzo sorriso. Le immagini dell’arresto di un gruppo di contrabbandieri di steroidi in Australia sono state trasformate nell’arrivo di profughi super palestrati pronti a portare la jihad in Italia. «Addestrati, pompati, portano ordini o daranno ordini. Non scappano da nulla, vengono a fare – questo il messaggio diffuso su Facebook – la loro guerra più o meno santa. Intanto ieri sera fra Reggio Emilia, Verona e Milano più di 200 mila italiani erano fuori a cantare Liga, Ramazzotti e Gospel. Occorre serrare i ranghi». Tutto molto chiaro.    MA LE PROVE del complotto mondiale si nascondono anche nel nostro portafoglio. Il codice a barre utilizza uno standard di codifica dell’esercito americano. «Siamo una colonia Usa», si chiede Daniele Penna in un video su YouTube, dopo quella che definisce una «sconvolgente» scoperta? No, visto che si tratta di uno standard. Ma Adam Kadmon, che sta già indagando sul mistero delle file alle poste (colpa degli alieni?), siamo certi non si accontenterà di una risposta così semplice. 4 - continua