Mercoledì 24 Aprile 2024

Bruciò l’auto e il cadavere "Ma non uccise la sua ex"

Morte di Sabrina Beccalli, per i giudici non fu omicidio: assolto Pasini. Subito scarcerato. La rabbia dei familiari della donna: "Il disgraziato si salva"

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di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

Simona Beccalli esce nel cortile del Palazzo di giustizia. Sbatte la borsetta a terra. Dà sfogo a tutta la sua rabbia: "Maledetta legge italiana. Si salva, il disgraziato. L’ha uccisa, l’ha bruciata. Sei anni per avere ucciso una donna, una madre". Dal corridoio fa eco il fratello Gregorio, in compagnia dell’altra sorella, Teresa: "Legge italiana, vergognatevi". Nello stesso momento, l’uomo processato per l’omicidio della sorella di Simona, assolto con la più piena delle formule, muove i primi passi in libertà. Da qualche secondo, il giudice dell’udienza preliminare di Cremona, Elisa Mombelli, dopo una camera di consiglio durata poco più di un’ora e mezza, ha letto il dispositivo della sentenza. Alessandro Pasini è assolto dall’accusa di omicidio volontario perché il fatto non sussiste: non è stato lui, che oggi ha 46 anni, a uccidere Sabrina Beccalli, 39 anni, sua amica di antica data, all’alba del giorno di Ferragosto di un anno fa, a Crema, nell’alloggio di via Porto Franco dove abitava l’ex compagna dell’uomo. Assoluzione perché il fatto non sussiste anche per l’accusa di crollo di edificio (prima di allontanarsi dall’appartamento Pasini aveva tagliato il tubo del gas). L’uomo è stato condannato a sei anni di reclusione (nove anni, riduzione di un terzo per il rito abbreviato) per distruzione di cadavere (il corpo della donna dato alle fiamme nella sua Panda) e incendio pericoloso dell’auto. Il gup ha disposto l’immediata scarcerazione dal momento che l’ordinanza di custodia era per l’omicidio. Alessandro Pasini riassapora così la libertà dopo 14 mesi ed esce dal carcere di Monza.

Il pubblico ministero Lisa Saccaro aveva chiesto una condanna a ventotto anni: trent’anni per l’omicidio, altri dodici per la continuazione con gli altri reati, sconto di un terzo per l’abbreviato. Aveva parlato di "disegno criminoso" per cancellare le tracce dopo l’omicidio, di "sconcertante assenza di scrupoli", di "fredda organizzazione". Da parte sua, Pasini ha sempre sostenuto (e dal gup è stato creduto) la tesi di avere trovato l’amica senza vita nella vasca da bagno, stroncata da un malore dopo un festino alla droga. Lui stesso era crollato in un sonno profondo dopo un mix di stupefacenti e alcol. Aveva poi sentito un forte rumore provenire dal fondo del corridoio, ma non era riuscito ad alzarsi dal letto e si era riaddormentato. Al risveglio, verso le cinque, aveva notato sul copriletto piccole macchie che aveva capito essere sangue. Si era messo alla ricerca dell’amica e l’aveva trovata riversa a testa in giù nella vasca da bagno, con il volto coperto di sangue. Sgomento, in preda al panico, aveva deciso di distruggere il cadavere conl fuoco.

Si inserisce qui una circostanza surreale e dolorosa che aveva segnato questo giallo dell’estate cremasca. Una volta ritrovato, nell’auto ridotta a un ammasso annerito di lamiere, il corpo carbonizzato era stato scambiato per la carcassa di un cane e distrutto in un inceneritore. Di Sabrina Beccalli e della sua vita bruciata erano rimasti soltanto minuscoli frammenti ossei.