Lunedì 20 Maggio 2024

Bimba schiacciata dalla statua. La Germania archivia il caso. Ira dei genitori: regole inutili

La piccola, 7 anni, morì dopo l’incidente in albergo. A Roma resta aperta un’inchiesta

Bimba schiacciata dalla statua. La Germania archivia il caso. Ira dei genitori: regole inutili

Bimba schiacciata dalla statua. La Germania archivia il caso. Ira dei genitori: regole inutili

Nessun colpevole, nessun responsabile. La morte della piccola Lavinia ’Lalla’ Trematerra, sette anni, avvenuta in un albergo di Monaco di Baviera il 26 agosto 2022, è stata, per i giudici tedeschi, solo una tragica fatalità. La piccola – figlia di due noti avvocati napoletani, Michele Trematerra e Valentina Poggi – fu schiacciata da una statua, pesante duecento chili, installata da anni nel giardino dell’hotel Admiral. L’atto di archiviazione è stato depositato a fine gennaio al Palazzo di Giustizia di piazzale Clodio a Roma, ora tocca ai magistrati italiani – che hanno un fascicolo aperto a modello 45, ovvero senza indagati e ipotesi di reato - valutare l’incartamento anche se sulle loro mosse pesa il nodo della giurisdizione.

L’archiviazione appare, tuttavia, un colpo di spugna perché i magistrati tedeschi hanno imboccato la strada più favorevole ai loro connazionali e non hanno sciolto i due principali interrogativi: perché quella statua non era stata ancorata al terreno e, soprattutto, perché il manager dell’albergo non ne ha controllato sistemazione e sicurezza? Lo stesso perito, nominato dalla procura bavarese, ha alzato bandiera bianca e ha lasciato i punti cruciali senza una risposta, sebbene sollevi più volte il tema della mancata sicurezza. La piccola stava giocando nel giardino della struttura, dove si trovava in vacanza insieme alla famiglia, quando la statua è caduta, travolgendola. Secondo i primi rilievi, l’incidente potrebbe essere stato causato da un errato posizionamento della scultura e dall’imperfetto ancoraggio al pavimento. Nessun rinvio a giudizio, quindi, per la tragica morte di ’Lalla’.

"Nella civilissima Baviera – dichiarano arrabbiati e sconcertati Valentina e Michele – il gestore di un albergo non è obbligato ad adottare misure di sicurezza, nonostante esistano linee guida con regole chiare e precise raccomandazioni sull’importanza di verificare la stabilità tramite carichi di prova. Se fossero state rispettate queste norme, nostra figlia sarebbe viva". Non è l’unico punto che amareggia i genitori. "In tutto questo tempo non sia arrivato alcun messaggio di cordoglio dalla proprietà dell’albergo Admiral o dalle autorità statali e locali. Abbiamo accusato il colpo, ma continuiamo a credere nella giustizia".

Nino Femiani