Al diavolo gli inviti a un linguaggio da statista. Dopo Vladimir Putin, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden prende a a schiaffi anche l’omologo cinese Xi Jinping: "Non ha un un solo osso democratico nel suo corpo", è l’accusa senza precedenti. Parole che fanno scalpore e preoccupano le cancellerie occiddentali. Ma Biden rincara la dose motivando così il suo affondo: "Penso che dal 2020 in poi siamo in una battaglia tra democrazie e autocrazie". E ricorda il colloquio con il presidente cinese, con ripasso dei valori occidentali e promessa di critiche a Pechino sui diritti umani. Così però la lista dei nemici si allunga. A Putin Sleepy Joe consegna questo post-it: "Pensava che avrebbe distrutto la Nato e invece ha ottenuto ciò che non voleva", e cioè il possibile allargamento dell’alleanza a Finlandia e Svezia, con significativa perdita di peso nel Baltico (dove l’enclave russa di Kaliningrad sarebbe circondata).
La Cina replica a Biden: "Solito cliché per gettare fango". E intanto agisce stabilendo un patto di sicurezza con le Isole Salomone, non lontano dall’Australia. "Gli Stati Uniti rispondereanno di conseguenza", è la promessa che filtra da Washington.