Mercoledì 24 Aprile 2024

"Basta processi interminabili, non è più tollerabile"

Il professor Manes nella commissione per la riforma: "Nuova prescrizione, no ai ricorsi dopo un’assoluzione"

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di Nicola Bianchi

Il lavoro è terminato, la relazione della Commissione incaricata dal ministro Cartabia di elaborare proposte di riforma sulla giustizia è stata consegnata. Tra i 12 componenti c’è il bolognese Vittorio Manes, ordinario di Diritto penale all’Alma Mater.

I tempi per le riforme e le scadenze del Recovery sono stretti: qual è la road map?

"La riforma è una delle priorità. Ma l’esigenza di assicurare al processo penale tempi più ragionevoli è avvertita da molti anni, perché la durata media ha raggiunto livelli intollerabili e incomparabili rispetto ad altri Paesi europei: fino a tre volte superiori i tempi del primo grado, sino a otto volte l’appello".

Quali gli obiettivi principali?

"Assicurare tempi più ragionevoli, ridurre il carico dei procedimenti penali, ampliando la procedibilità a querela, potenziando gli istituti di deflazione sostanziale e processuale (l’irrilevanza del fatto, l’estinzione per condotte riparatorie, la messa alla prova, proponendo istituti innovativi come l’archiviazione meritata), ovvero implementando i riti speciali, come il patteggiamento, e spazi per la giustizia riparativa. Poi diversificare le sanzioni, limitando quella detentiva ai casi più gravi".

La Commissione ha elaborato emendamenti alla prescrizione voluta da Bonafede.

"Bisogna superare il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, perché l’idea di un processo senza fine è incompatibile con la Costituzione. La proposta che ha attratto maggiori consensi è quella che sospende la prescrizione solo in caso di condanna in primo grado, fissando un termine entro il quale interverrà l’Appello".

Restando all’Appello, può tornare la legge Pecorella?

"La Commissione ha proposto di introdurre il divieto per il pm di impugnare le assoluzioni"

Patteggiamento e riti speciali dovranno essere resi ancora più appetibili per l’imputato?

"L’ampliamento è funzionale a restituire effettività e pienezza al dibattimento. Oltre a estendere il raggio applicativo del patteggiamento e a proporre una maggiore diminuzione di pena, si propone di escludere che il patteggiamento abbia effetti sul piano extrapenale".

Altri punti salienti: le priorità nell’esercizio dell’azione penale, l’iscrizione tra gli indagati, i tempi delle indagini.

"Rilevante aver previsto che sia il Parlamento – e non il singolo magistrato – a indicare periodicamente le priorità nell’esercizio dell’azione penale. Si è proposto di prevedere che la mera iscrizione nel registro degli indagati non determini effetto pregiudizievole sul piano civile e amministrativo. Poi un intervento sui tempi delle indagini, affidando il controllo al Gip in caso di stasi del procedimento. Infine rivitalizzare l’udienza preliminare dando al Gup maggior possibilità di filtro su imputazioni azzardate o indagini incomplete".