
Giuditta Pasotto
Firenze, 4 dicembre 2014 - C’è da portare un figlio a scuola, l’altro all’asilo. Da rassettare la casa, fare la spesa, stendere la lavatrice. E naturalmente lavorare. La vita da mamma è frenetica, lo è ancora di più per una donna single che, oltre a fare i conti con il tempo (poco), deve vedersela con la solitudine (molta), e spesso con problemi economici. E’ una condizione sempre più diffusa che coinvolge madri sempre più giovani. E allora perché non mettere insieme le forze? L’idea è venuta a Giuditta Pasotto, 34 anni, separata con due bambini, che si è inventata la prima community dedicata ai genitori single. ‘Gengle’ (è il nome della piattaforma), ha raggiunto in pochi mesi oltre 2500 iscritti, più di 150 sono a Firenze, dove Giuditta vive. Non solo madri. Sul portale possono registrarsi anche i papà, a patto però che siano scapoli. “Ma non è un sito di appuntamenti - si affretta a precisare Giuditta -. Certo, se poi ci scappa qualcosa…”. Se ci scappa qualcosa, ben venga naturalmente. Ma cosa si fa su Gengle? Semplice: si crea un network per condividere attività che altrimenti si farebbero in solitudine, ciascuno con i propri figli. Dalla gita allo zoo, alla cena di Capodanno. Mettendo insieme idee e soldi. “Ma vorrei che passasse questo messaggio - spiega Giuditta -: usate Gengle nella vita quotidiana. Vuoi portare il tuo bambino al parco ma non vuoi che giochi da solo? Contatta i genitori della tua città, magari della tua zona, e lancia la proposta.” E niente vieta di incontrarsi anche senza la prole, per un pranzo o un caffè. In pochissimo tempo nascono dei rapporti di collaborazione e amicizia basati su bisogni e sensibilità comuni. Perché le esigenze di mamma e papà single sono diverse da quelle dei genitori in coppia. Facciamo un esempio. “Questa estate ero all’acquapark con i miei figli, di 8 e 3 anni - racconta Giuditta - Il più grande voleva che montassi sugli scivoli con lui. Ma come avrei fatto con il piccolo? Mi sarei dovuta sdoppiare. Così chiesi una mano a una mamma che non conoscevo. Finì che io portai in cima anche il suo bambino e lei rimase giù con il mio”. Quel giorno, nella testa di Giuditta, si accende una lampadina: “E’ lì che mi è venuta l’idea di un social network per genitori soli”. La 34enne fiorentina, che nella vita fa il direttore creativo, fresca di un master in social media marketing, non perde e tempo: poche settimane dopo nasce il portale Gengle, la pagina Facebook pubblica, cliccatissima, e le pagine singole che mettono direttamente in contatto gli utenti di ogni città. Ma le ambizioni di Giuditta vanno oltre: “Stiamo attivando convenzioni per gli iscritti a Gengle: sconti in negozi di giocattoli, agevolazioni per viaggi….Essere single con figli è faticoso anche a livello economico”. Poi c’è il progetto di una app da scaricare su cellulari e tablet, e la proposta di esportare la piattaforma in Norvegia. E dopo? “Dopo? – ride -. Aspetto la chiamata di Zuckerberg” .