Giovedì 18 Aprile 2024

Aggressioni in corsia "Stava per strangolarmi Non farò più il medico"

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UDINE

L’ultima è stata una giovane guardia medica a Udine che ha deciso di "cambiare lavoro per paura", ma i giorni delle festività hanno visto diversi casi di aggressioni al personale del 118 e nei pronto soccorso, per un totale di circa 2.500 casi l’anno, soprattutto donne, secondo un recente rapporto dell’INAIL, anche se per gli addetti ai lavori il dato sarebbe sottostimato. "Episodi di aggressione fisica e verbale a medici e infermieri, come quelli che si ripetono con sconcertante frequenza, non sono più ammissibili. Al personale sanitario va tutta la mia solidarietà e vicinanza; il ministero della Salute metterà in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare la loro incolumità", ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Da subito ho chiesto di efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio nazionale così come intendo rendere nuovamente operativo il Comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive", ha annunciato.

L’aggressione a Udine ha riguardato una specializzanda di 28 anni che ha subito un principio di strangolamento, sabato sera, mentre era di turno come guardia medica a Udine. L’aggressore era l’accompagnatore di un paziente a cui era stato consigliato di recarsi in Pronto soccorso per alcuni approfondimenti diagnostici. L’uomo ha dapprima minacciato la dottoressa e, quindi, le ha messo le mani al collo tentando di strangolarla prima di darsi alla fuga, dopo che una collega è prontamente intervenuta per difenderla. Dopo questo episodio, i sindacati Nursind e Uil Fpl hanno in programma corsi di autodifesa per il personale sanitario. Solamente il 6 gennaio al Centro di salute mentale di via Gambini di Trieste un infermiere è stato picchiato da un utente al quale chiedeva d’attendere il passaggio di consegne prima di conferire con gli operatori.