Giovedì 25 Aprile 2024

Aggredito dal branco A 19 anni è in fin di vita per una sassata alla testa

La mamma: mio figlio ha capito che quei ragazzi lì volevano solo fare a botte "Ha cercato di andare via, ma fuori dal locale è scoppiata la rissa"

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Prima la rissa in discoteca con ragazzi sconosciuti. Poi un masso sulla testa, la perdita dei sensi e la corsa in ospedale. È la sequenza drammatica di una serata finita malissimo e che ora vede un giovane di 19 anni lottare tra la vita e la morte. La madre urla: "Voglio giustizia, farò causa alla discoteca. Chi ha visto parli!". E persino chi quel locale lo gestisce alza le braccia: "Siamo preda di un gruppo di criminali di cui ho paura anche io". La vittima di questa brutale violenza è Giuseppe Checchia, un modenese di 19 anni col viso acqua e sapone. Nella notte fra sabato e domenica lui e i suoi amici erano a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, quando è successo l’inaspettato. È sabato sera e dopo una settimana di lavoro Giuseppe, che tutti raccontano essere una persona buona come il pane, ha solo voglia di passare una serata spensierata con gli amici di sempre. Ma qualcosa non va. All’interno della discoteca c’è un gruppo di ragazzi che infastidisce il 19enne e la sua comitiva. "Hanno avuto un diverbio con questo gruppo che non conoscevano" spiega la mamma sconvolta. Il clima inizia a scaldarsi e per evitare guai, Giuseppe e gli amici escono dalla discoteca. "Hanno capito che ‘quelli’ erano lì solo per fare a botte ma, una volta all’esterno, se li sono trovati davanti – continua Domenica Basile –. Si sono picchiati, poi Giuseppe e i suoi amici hanno raggiunto la strada, in attesa che un altro amico arrivasse con la macchina". È in quel momento che qualcuno da dietro lancia il masso. "Il masso lo ha colpito in faccia e poi in testa. E ha sfiorato un suo amico – riporta la donna – che non ha fatto neppure in tempo a vedere quello che accadeva, perché il mio Giuseppe era già a terra".

Trasportato d’urgenza all’ospedale di Baggiovara per traumi multipli, ora è ricoverato in gravi condizioni, in prognosi riservata. Sono cinque giorni che Giuseppe lotta tra la vita e la morte, lasciando familiari e amici appesi a un filo, quello della speranza. Domenica Basile, la mamma di Giuseppe, non capisce come si possa andare a ballare e rischiare di perdere la vita. La donna chiede giustizia ma si appella anche a chi era presente quella sera. "Chi sa qualcosa parli" dice. La famiglia Checchia si scaglia anche contro la discoteca, che non è nuova a risse di questo tipo, perché nessuno ha saputo mettere fine a quella violenza brutale. Ma questa volta, persino il titolare ammette di aver paura: "Non hanno nulla da perdere, sono pericolosi". Domenica Basile, mentre il figlio lotta per la vita, si batte per avere giustizia: "Se qualcuno ha visto qualcosa per coscienza dovrebbe farsi avanti. Non è giusto che i ragazzi vadano a ballare e si trovino a fare i conti con quaranta giovani che li accerchiano e li aggrediscono. Noi denunceremo la discoteca e pure i buttafuori che non hanno fatto il loro mestiere".

Bruno Bocedi, titolare della discoteca, al momento della violenza non era presente ma ammette di temere questi ragazzi che non si fermano davanti a niente. "Ho paura di queste persone. Sono sempre gli stessi, una trentina di loro, che creano sempre problemi, spesso anche molto gravi. A queste persone non gliene frega niente di darti una bastonata o una coltellata". La rabbia e la paura scorrono nelle vene di una mamma che vive in balia del tempo: "Giuseppe è la mia luce. Ora la casa è vuota ma nel mio cuore so che ce la farà: è forte". E intanto gli amici si trovano davanti all’ospedale di Baggiovara, con le foto di Giuseppe. E tra loro c’è chi si fa avanti per aiutare le forze dell’ordine: "Se mi mostrano le loro foto, posso riconoscere quello che ci ha aggrediti". Le indagini continuano.

Valentina Reggiani

Ylenia Rocco