Lunedì 29 Aprile 2024

Aeratori nelle scuole "Pochi fondi, spesi per altro"

Migration

ROMA

Gli impianti di aerazione nelle scuole? Sono stati finanziati con una posta di bilancio straordinaria che prevedeva anche altri interventi. E la stragrande maggioranza delle scuole hanno preferito altro. È questa la verità dietro gli aeratori (in larga parte) fantasma. "Nel decreto Sostegni del 22 marzo 2021 – ha spiegato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – abbiamo dato risorse per gli impianti di aerazione e le scuole sulla base della loro autonomia hanno scelto su cosa investire.". E spesso – in un contesto di coperta corta – hanno scelto altro.

Il decreto, all’articolo 31, prevede sì uno stanziamento di 150 milioni di euro per acquistare "dispositivi e materiali di protezione individuale e degli ambienti nonché di ogni materiale il cui impiego sia riconducibile all’emergenza Covid". Quindi dalle mascherine al gel agli aeratori. Ma i fondi possono essere utilizzati anche per "assistenza psicologica e pedagogica", per "servizi medico-sanitari volti a supportare le istituzioni scolastiche nella gestione dell’emergenza e nelle attività inerenti alla somministrazione di test diagnostici" e per il "potenziamento della attività di inclusione degli studenti con disabilità". Di tutto. E i fondi sono solo 150 milioni di euro: che può parere tanto ma diviso per i 42 mila plessi scolastici italiani fa 3.571 euro a edifico. Pochissimi.

"Un aeratore – osserva il professor Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi – costa almeno 500 euro. Almeno. Per una classe ce ne vogliono normalmente due. In un istituto medio grande, con 50 classi e 10 altri locali ce ne vogliono 120, cioè servono 60 mila euro. Di solito molto di più di quanto spetta ad ogni scuola. Non solo. Per mettere gli aeratori è necessario verificare il wattaggio della scuola e poi pagare le bollette, il che è di competenza degli enti locali: comune per elementari e medie e provincia o città metropolitana per le superiori. Che raramente se ne sono interssati". Chiarissimo. "Il mio istituto, che ha 1.100 studenti – osserva la professoressa Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico Newton di Roma – ha ricevuto circa 45 mila euro, che non bastano certo per un istituto come il nostro, neppure se fossero finalizzati ad acquistare esclusivamente impianti di aerazione". E poi "sono mancate linee guida chiare su quali apparecchi acquistare e un coordinamento con gli enti locali ai quali sono in capo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. E il risultato che di aeratori, con quei 45 mila euro, non ne abbiamo acquistato neppure uno".

Alessandro Farruggia