Era dai tempi di Ancelotti, come allenatore, che aspettavo di vedere un bel Milan. Quello in campo a Verona mi è piaciuto molto. Sarà per via della trasferta difficile, ma per favore smettetela di rifarci vedere ogni anno le immagini degli anni 70 e 80 (quando tra l’altro Verona fu fatale per un vero e proprio furto), o per aver visto finalmente delle belle trame di gioco ma i ragazzi mi son piaciuti.
Non mi piace il termine tanto inflazionato “cattiveria”, seppur sportiva. Preferisco determinazione, se vi vuole parlare di motivazione oppure di dinamismo. Al Bentegodi la determinazione era la medesima per entrambe le squadre, il dinamismo no. Montari – Essien – Poli, il trio di centrocampo, sono sempre arrivati per primi su ogni pallone e il duo centrale Rami – Alex è sempre stato all’altezza, sia dal punto di vista prestazionale che fisico del termine. Certo il Verona ha sempre puntato sullo schema “palla lunga e alta per Toni” e i nostri hanno sempre avuto la meglio. Poi, quando questo non è bastato, ci ha pensato Abbiati sempre perfetto sia tra i pali che, udite udite, in uscita.
Il reparto offensivo ha confermato di essere il più completo. Torres ha lavorato molto bene per la squadra distribuendo un sacco di palloni, El Shaarawy ha confermato che merita di giocare (grande passaggio del 2 a 0) e Honda… beh, ha segnato due reti su azione ed è capocannoniere della Serie A. Un giocatore… trovato (non ritrovato perché lo scorso anno non lo avevamo visto!). Nota di merito, a mio avviso uno dei migliori in campo, Abate che ha arato la fascia destra per 90 minuti interi.
La sosta ci ha fatto bene e Verona 2015 potrebbe essere la partita della svolta.
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