Parma – Milan 1-1: la corsa della pochezza

Oramai ci sono poche parole. Alcune le aveva dette Gattuso proprio preparando la partita che, invece che una finale, l’aveva definita “non determinante”. E il Milan lo ha preso alla lettera tirando una sola volta in porta in 90 minuti. Nel primo tempo il Parma ha giocato in modo aggressivo e il Milan lo ha […]

Oramai ci sono poche parole. Alcune le aveva dette Gattuso proprio preparando la partita che, invece che una finale, l’aveva definita “non determinante”. E il Milan lo ha preso alla lettera tirando una sola volta in porta in 90 minuti.

Nel primo tempo il Parma ha giocato in modo aggressivo e il Milan lo ha tranquillamente lasciato fare prestando attenzione a non correre rischi. Una saggia decisione vista la prolificità dell’attacco Emiliano, a secco nelle ultime due partite, e la mancanza di vittorie nell’ultimo mese (10 punti nel ritorno). Il Parma fa già più di quello visto nelle ultime partita creando tre occasioni, contro nessuna del Milan.

Gattuso ha provato a cambiare l’andamento di una partita bloccata con cambi fuori da ogni logica tradizionale. In compenso la costante è la mancanza di gioco che, con il variare degli interpreti, non fa modificare il risultato. Il primo ingresso è stato quello di Cutrone per l’acciaccato e diffidato Bakayoko. Il Milan è così passato a due punte. Tardi. A poco più di mezz’ora dal termine con il risultato ancora bloccato con le reti inviolate. Il secondo cambio, cinque minuti più tardi, dà i frutti più che sperati. Castillejo, subentrato a Conti, segna dopo tre minuti.

Partita sui giusti binari quindi. Gattuso riporta qualche equilibrio togliendo Calhanoglu per Biglia. Il Parma però si rende ancora pericoloso e coglie il palo. La fase difensiva ammirata per buona parte della stagione è un lontano ricordo. Il Milan rischia e il Parma pareggia grazie a una splendida punizione di Bruno Alves, non nuovo a queste imprese.

Il pareggio è giusto, e proprio questo è un problema. Una squadra che ambisce alla zona Champions non può giocare alla pari di una che lotta per non retrocedere, peraltro in trend negativo. Si sono messi in testa che sarà una lotta sino alla fine e, se è vero che perché una cosa accada la premessa è il pensiero, probabilmente ci si giocherà un posto nelle ultime giornate. Se invece si pensasse a chiudere quanto prima il discorso, forse, succederebbe.

I problemi del Milan e la discontinuità si vedono anche nelle altre pretendenti all’Europa: la corsa della pochezza.