Milan – Torino 2-0: promessa mantenuta

La sconfitta con la Juve non aveva inficiato la qualità delle prestazioni né il morale della squadra. Parole di Pioli e della squadra che però attendevano riscontro. In panchina, sia per il morale che per non si sa mai, ci sono sia Ibra che Calhanoglu. Obiettivo degli 11 in campo non doverli scomodare ma per […]

La sconfitta con la Juve non aveva inficiato la qualità delle prestazioni né il morale della squadra. Parole di Pioli e della squadra che però attendevano riscontro. In panchina, sia per il morale che per non si sa mai, ci sono sia Ibra che Calhanoglu. Obiettivo degli 11 in campo non doverli scomodare ma per farlo bisogna evitare tentennamenti.

Il Milan lo ha fatto approcciando la partita nel migliore dei modi. Aggressività a tutto campo ad annichilire il Torino. Visto che è stato giustamente messo in discussione per la sua prestazione difensiva con la Juve, Hernandez fa ricordare perché è considerato uno dei migliori esterni per rendimento negli ultimi 12 mesi. Attacca, punta sempre. Subisce tre falli, senza che l’arbitro Maresca faccia una piega. Alla quarta incursione centrale, dopo aver richiamato su di sé quattro granata, serve Diaz che di prima mette Leao davanti a Sirigu. Milan meritatamente in vantaggio. Il Milan rifiata 90 secondi e poi riprende come se fosse zero a zero. Diaz entra in area da destra, viene spinto leggermente da Verdi e toccato da Belotti che prende gamba e non la palla. Per Maresca, impallato, c’è bisogno del Var. Rigore netto che sentenza Kessie trasforma. Raddoppio al minuto 35 e Milan che continua nella pressione a tutto campo. Il Torino fatica a ripartire e quando lo fa colpisce la traversa con l’ex Rodriguez su punizione. Maresca sul finale di tempo fa un blocco a un giocatore granata. Il Milan riparte veloce, Leao cede a Kessie che davanti a Sirigu non lo giustizia. Da una parte meglio così perché non voglio immaginare le polemiche che sarebbero seguite in caso di goal.

Dopo una decina di minuti nella ripresa Verdi in area dà un calcio a Tonali, che gli sta correndo a fianco. Dapprima Maresca assegna il rigore poi richiamato dal Var cambia la decisione assegnando il fallo al Milan. Con la Roma non era successa la stessa cosa…

in compenso Tonali esce per infortunio e Pioli inserisce Dalot spostando Calabria a centrocampo a fianco di Kessie, così come avvenuto con la Juve. La partita è meno bella rispetto ai primi 45 minuti, anche perché il Milan attende maggiormente e il Torino dovrebbe fare la partita. Diaz diventa più lezioso e la poca praticità gli costa la sostituzione con Calhanoglu in campo per 30 minuti. Buona però la partita dello spagnolo che fa sempre vedere grandi cose ma dà l’impressione di avere limiti di energia. Mia sensazione generale, non riferita a questa sera.

Calabria non sfigura mentre purtroppo confermano i propri limiti Hauge e Castillejo che aiutano poco a far salire la squadra. Leao da solo combina poco e risulta più lezioso che pratico con il passare dei minuti. A 10 dalla fine riesce a entrare nel Guineas dei Primati. In ripartenza salta l’ultimo difensore a centrocampo, salta probabilmente per evitare l’entrata e viene ammonito per simulazione. A centrocampo non so era mai visto. Un minuto dopo Maresca non tira fuori il cartellino per Lukic che, volontariamente ferma un’azione con la mano. Sei ammoniti a due per 22 falli a 15 in una partita mai cattiva e, tutto sommato, corretta. Complimenti a Maresca che, se non ci fosse stato il Var, sarebbe stato ricordato per uno dei peggiori arbitraggi della stagione. Ibra torna in campo negli ultimi 10 minuti. Niente da segnalare a livello di gioco, tanto per mentalità ed esempio. Lascia invece il campo Belotti, che ha mostrato grande generosità ma di predicare in un deserto. Chissà se questa sera o magari in Coppa Italia tra pochi giorni il Gallo possa capire che il Milan è la società giusta per essere leader e togliersi soddisfazioni.

Pioli e i Ragazzi sono stati di parola. Tre punti ed ora mettiamoci comodi a guardiamo gli altri.