Milan – Sassuolo 1-2: una sconfitta prevista

Ieri ho detto a mio figlio: “vedrai che con il Sassuolo perdiamo!” I motivi? Primo la rabbia. La società ha fatto uno degli autogol più clamorosi del dopo Fassone/Mirabelli: aderire alla Superlega. Questo avvenuto in un momento cruciale della stagione. De Zerbi non si è fatto pregare caricando i suoi. A questo si è aggiunta […]

Ieri ho detto a mio figlio: “vedrai che con il Sassuolo perdiamo!” I motivi? Primo la rabbia. La società ha fatto uno degli autogol più clamorosi del dopo Fassone/Mirabelli: aderire alla Superlega. Questo avvenuto in un momento cruciale della stagione. De Zerbi non si è fatto pregare caricando i suoi. A questo si è aggiunta la lista degli indisponibili. Ibrahimovic, ancora ai box per affaticamento (da riposo visto lo stop per qualifica?) e soprattutto Bennacer. Mancava anche Hernandez ma viste le ultime prestazioni l’assenza era veniale.

Il Milan ha approcciato bene la partita è nel primo tempo l’ha vinta tatticamente. Kessie basso tra i centrali in impostazione, Calhanoglu e Saelemaekers a prendere palla tra le linee e potenziali occasioni a go go. Ecco la differenza nel calcio sta tra quello che intercorre dalla parola potenziale a realizzazione.

Calhanoglu e Dalot iniziano con conclusioni deboli e svirgolate. Saelemaekers colpisce di tacco per Kessie invece che concludere. Insomma il solito Milan che si emoziona quando entra nei 30 metri sbagliando tutto. La combinazione Saelemaekers – Calhanoglu permette di passare in vantaggio. Il turco fa vedere quello che sa fare con tiro a girò. Il Sassuolo non reagisce, il Milan non colpisce. La ripresa inizia sugli stessi binari. Tiri potenti ma centrali di Saelemaekers e Calhanoglu, Consigli si fa trovare pronto respingendo.

Al ventesimo, De Zerbi mischia le carte e la partita cambia. Gli emiliani corrono e fanno girare palla velocemente. I nostri sono spesso in ritardo ma la difesa pare tenere. Certo, come sempre quando in campo c’è Leao, si gioca in 10. Meïte non è Bennacer ma Pioli lo ha preferito a Tonali che bell’Ultima apparizione si era ben comportato. La contromossa di Pioli ai cambi di De Zerbi sono Mandzukic per Rebic, differenza di corsa 10 a 0, e Krunic per Calhanoglu, che non era al meglio. In compenso il Milan gioca in 9! Il bosniaco ex Empoli si fa subito bruciare sulla corsa. Il Sassuolo pareggia, con un pizzico di fortuna, e passa in vantaggio. Il tutto in sette minuti. Il tutto con azioni palla a terra. Il tutto con due gol di Raspadori. Oggi è lui il Berardi di giornata.

Al Milan senza lo schema “palla lunga per Ibra” mancano le idee. A questo aggiungiamo la stanchezza. La pochezza di alcuni giocatori, seconde linee.

Infine, ma non da meno, gli scivoloni della società. In primis i contratti. Basta con la farsa dei rinnovi. E poi l’adesione alla Superlega. Solo un folle poteva radunare gli sponsor dicendo che l’adesione avrebbe dato loro dei vantaggi. Nell’elenco delle 12 siamo la seconda con il deficit minore. Che bisogno c’era di seguire Agnelli? Presidente di una concorrente alla corsa per i primi quattro posti e che voci attendibili dicono ci sta per sottrarre Donnarumma a parametro zero pagando 20 milioni di “mazzetta” a Raiola. Peraltro almeno Agnelli è stato coerente mentre la nostra società ha detto che “ha ascoltato i tifosi”.

Ultimo bisogna capire che problema c’è con San Siro. Pioli avrebbe dovuto risolvere il problema mesi fa perché ora, dopo lo scudetto, questo rischia di farci perdere anche la Champions. Purtroppo, già lo scrissi mesi fa, bisogna sperare vada tutto bene perché la storia di Pioli, gli interisti lo ricordano bene, è capace di grandi imprese e clamorosi disastri. Dopo una striscia di vittorie sulla panchina nerazzurra naufragò. Il rendimento nel girone di ritorno non è da zona Champions, ma neanche da Europa League. Altro che Superlega.