Milan – Roma 3-3: rimandiamo Tătărușanu in Romania e con lui Giacomelli

Nel pomeriggio con un collega ho discusso se sarebbe stato peggio rinunciare a Kessie o Donnarumma. Io sostenevo Kessie, lui Donnarumma. Non c’è la riprova ma probabilmente aveva ragione lui. La partita era iniziata nel migliore dei modi con la Roma. Imbeccata pazzesca di Leao per Ibra che davanti Mirante non ha sbagliato. Due minuti […]

Nel pomeriggio con un collega ho discusso se sarebbe stato peggio rinunciare a Kessie o Donnarumma. Io sostenevo Kessie, lui Donnarumma. Non c’è la riprova ma probabilmente aveva ragione lui.

La partita era iniziata nel migliore dei modi con la Roma. Imbeccata pazzesca di Leao per Ibra che davanti Mirante non ha sbagliato. Due minuti dopo Leao si è ancora involato sulla sinistra creando ina situazione pericolosa. E allora uno pensa. Che sia la volta buona nella quale finalmente si veda il portoghese esprimere le proprie doti? Purtroppo no. I suoi primi 45 sono finiti lì. Non solo, il suo movimento ad allargarsi ha castrato le sortite offensive di Hernandez. Un meccanismo da rodare ma anche incomprensibile come un giocatore possa assentasi per così tanto tempo nella partita.

Le due squadre giocano bene e non è una sorpresa. La Roma, senza la penalizzazione con il Verona, avrebbe avuto 10 punti prima della partita.

Il pareggio arriva su corner. Tătărușanu, 198 centimetri, sbaglia clamorosamente l’uscita, Dzeko mangia Romagnoli appoggiando in rete.

Le due squadre creando occasioni. La più clamorosa il palo di Kjaer si calcio d’angolo.

La ripresa inizia come il primo tempo. Leao si risveglia e sfonda sulla sinistra con un’accelerazione pazzesca. Palla indietro per Saelamaekers che mette in rete.

La Roma si rimette a tessere gioco. Il Milan riparte un paio di volte in contropiede vanificando per scelte sbagliate.

Calhanoglu è uno zombie. Certo, ha l’attenuante del ritorno dall’infortunio, ma dovrebbe riguardare la propria partita prima di chiedere un contratto da superstar a più del doppio dell’attuale. Se poi una partita non fosse sufficiente si ricordi i due anni pre COVID. Per essere del Milan bisogna mostrare attaccamento alla maglia e la società, altrimenti che vada pure alla Juve. Detto ciò Pioli aspetta a sostituirlo.

A venti minuti dalla fine, con la partita che scorre verso il novantesimo, Giacomelli si inventa un rigore. Tătărușanu respinge male un tiro di Mkhitaryan, Banncer anticipa Pedro tagliandolo fuori e prendendo un pestone. Rigore e il VAR che non interviene. Pareggio.

Poi, come nulla fosse, due minuti più tardi Ibrahimovic salta in area insieme a un difensore che alzando le braccia colpisce di braccio. Fallo di Ibra e giallo! A conti fatti il Milan subisce un rigore inesistente e non gliene viene assegnato uno lampante.

A quel punto Giacomelli va completamente nel pallone schiacciato dai continui e troppi errori e regala un rigore per lèggerò contatto tra Mancini e Calhanoglu. Milan ancora avanti ma con una partita fortemente viziata da errori. Incomprensibile il mancato ricorso al VAR a meno che qualcuno avesse scommesso 2,5 OVER!

La certezza è che una partita corretta è diventata nervosa con entrambe le squadre, a ragione, convinte di aver subito dei torti.

Passano altri cinque minuti e, ancora su corner, la Roma pareggia. In questo caso lo scarso portiere rumeno non ha colpe perché il tapin di Kimbulla è favorito dall’errore di Ibrahimovic sul primo palo. Subire tre gol su calci da fermo dà fastidio specie guardando il miracolo di Mirante a due dalla fine e il gol sfiorato all’ultimo secondo da Romagnoli. In definitiva Tătărușanu sicuramente ha fatto rimpiangere Donnarumma, non solo per gli errori ma anche per la mancata sicurezza al reparto. Però, se avessi dovuto rinunciare a qualcuno stasera sicuramente sarebbe stato Giacomelli.