Milan – Lazio 1-2: il miglior Milan della stagione non basta

La squadra ha approcciato la gara con buona volontà incitata da uno stadio con molti spazi vuoti (solo 41.000 nella domenica di rientro dal Ponte dei Santi) ma una Curva carica. Pioli sceglie Krunic per dare peso al centrocampo mentre, grazie all’indisponibilità di Suso, Castillejo ha un’altra chance da titolare sulla destra, dove c’è Calabria. […]

La squadra ha approcciato la gara con buona volontà incitata da uno stadio con molti spazi vuoti (solo 41.000 nella domenica di rientro dal Ponte dei Santi) ma una Curva carica.

Pioli sceglie Krunic per dare peso al centrocampo mentre, grazie all’indisponibilità di Suso, Castillejo ha un’altra chance da titolare sulla destra, dove c’è Calabria. La Lazio non è la Spal e così la linea a quattro resta più composta con Hernandez coperto prontamente da Krunic in caso di discesa. Inoltre spesso il bosniaco affianca Duarte creando una linea di difesa a cinque.

Il Milan prova a fare gioco. Piatek spesso sbaglia il controllo e mai passa davanti al difensore bei tagli. Così ci pensano Paquetà, Calhanoglu e Castillejo a creare pericoli. Scarsa mira, una bella parata di Strakosha e due conclusioni molli del brasiliano non concretizzano gli sforzi.

La Lazio lascia giocare ma fa capire di essere letale. Una discesa sulla sinistra, frutto di una ripartenza dopo un gol divorato da Paquetà, porta Immobile a un passo dal vantaggio. La traversa salva il Milan. Pochi minuti dopo però l’azione si ripete dalla fascia opposta. Bennacer prova a chiudere su Lazzari che ha un altro passo e un ottimo piede. Millimetrico il pallone sulla testa di Immobile che dimostra come ci si muove in area. Vantaggio Lazio al 25.

Tre minuti dopo Castillejo salta per la prima volta Lulic. Il suo cross arriva dalla parte opposta a Hernandez che mette per Piatek. Ora, il polacco non è efficace con Immobile, ma passando davanti a Bastos tocca la palla che, colpendo il difensore, entra in rete. Pareggio meritato.

La Lazio sembra avvertire il gol preso e continua a lasciare il pallino del gioco al Milan. Castillejo si fa male e Pioli manda in campo Rebic che, pochi minuti dopo, ha sulla testa la palla del vantaggio. Libero e senzat neppur la necessità di saltare non prende la porta, seppur di poco.

Negli ultimi minuti del primo tempo la Lazio prende maggiormente in mano il gioco facendo capire chiaramente che, in caso di calo di ritmi rossoneri ci faranno male. Luis Alberto, Correa e Immobile si muovono a meraviglia e hanno piedi raffinati.

Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo. Grande intensità dei nostri e grandi idee dei laziali. Piatek riesce a vanificare un paio di ripartenze. Pioli dà un segnale alla squadra mettendo Leao al posto di Paquetà. Il Milan si trova così con tre attaccanti per la prima volta in campo contemporaneamente. L’esperimento non paga. Leao è l’ombra del giocatore di 15 giorni fa. Lui, fresco, non riesce a recuperare neanche mezzo metro a Bastos. Piatek è penoso nella gestione della palla. Mai una volta che un controllo sia, non dico propedeutico all’azione, ma almeno degno di un giocatore di Serie A. Il Pistolero sarà una grande minusvalenza nel bilancio rossonero. Seppur senza Immobile e Caicedo, subentrato e infortunatosi, la Lazio ha grandi qualità. Uno dei giocatori più forti, Correa, ci punisce al minuto 84 su una ripartenza. Duarte non è impeccabile nella respinta e Calabria arretra invece di salire. L’11 biancazzurro, a differenza di Paquetà, è una sentenza. Il Milan migliore della stagione, almeno per impegno, non è bastato. Ha vinto la squadra più forte che, non ha meritato palesemente la vittoria, ma ha fatto le cose giuste. Le qualità individuali contano e purtroppo nel Milan ce ne sono poche.