Milan – Cagliari 3-0: ora non perdete la memoria

Il Milan diverte e si diverte nell’ultima di campionato con il Cagliari. Senza motivazioni, se non chiudere con una vittoria che lasci un buon ricordo, e contro una squadra con nulla da chiedere la partita per molti tratti è sembrata simile a un’amichevole. La partita si è messa da subito sui binari giusti con Leao, […]

Il Milan diverte e si diverte nell’ultima di campionato con il Cagliari. Senza motivazioni, se non chiudere con una vittoria che lasci un buon ricordo, e contro una squadra con nulla da chiedere la partita per molti tratti è sembrata simile a un’amichevole.

La partita si è messa da subito sui binari giusti con Leao, questa sera simile a un giocatore grazie a una maggior concretezza, che sceso sulla fascia con una grande azione ha colto il palo provocando l’autogol di Klavan. Il Cagliari non impensierisce mai la retroguardia rossonera, orfana di Romagnoli, che ben si comporta con Kjaer e Gabbia. Ottimo acquisto il promo e ragazzo di ottima prospettiva il secondo. Calabria gioca una super partita sulla destra con una continua presenza in avanti e chiusure sempre puntuali. Questa sera trovare un giocatore che sfigura tra i rossoneri è impossibile. La palla viene mossa con precisione e buona velocità. Le trame di gioco proposte in fase offensiva sono varie con tanti giocatori ad accompagnare l’azione. Calhanoglu ha confermato il miglior periodo della propria carriera. Il miglioramento non è tanto tecnico quanto di maturità. Testa alta e una leggerezza nelle giocate, anche le più delicate.

L’aspetto psicologico è sicuramente un aspetto da non sottovalutare. Abbiamo osservato un Milan eccellente dopo la ripresa. La variabile, rispetto ad esempio la sconfitta casalinga con il Genoa, squadra tra le più scadenti dell’intero campionato, è l’assenza del pubblico. Non una componente secondaria che tornerà presente con la nuova stagione.

La rosa pare essere diventata squadra. Si è stretta attorno al proprio mister creando un gruppo solido che ha costretto la società a cambiare addirittura la propria rotta. Totem del gruppo Ibrahimovic che ha dimostrato ai ragazzini cosa significa essere professionisti. Ha 39 anni, non può correre più come un tempo, ma oltre al carattere ha ancora voglia di vincere e grande motivazione. Un leader che però, nelle chiacchiere per il rinnovo, dovrà garantire di non diventare “scomodo” in caso di esclusione da qualche partita. Sicuramente è un leader. Anche se sbaglia un rigore come stasera a fine primo tempo (bravo Cranio a parare) tutti lo cercano e hanno bisogno delle sue giocate. Ha segnato ancora questa sera, con un missile da dentro area, raggiungendo le 10 reti in 18 presenza. A queste vanno aggiunti gli assist che hanno permesso alla squadra di crescere. La media di quasi tre gol a partita dal post lockdown è molto legata al suo nome. Il terzo gol di questa sera è arrivato da Castillejo servito da Bonaventura, probabilmente ai titoli di coda con i rossoneri.

Fortunatamente la pausa non sarà lunghissima. Maldini & co dovranno lavorare velocemente per rinforzare la rosa. L’acquisto più importante sarà la mancata perdita della mentalità vincente e sicurezza nei propri mezzi che hanno contrassegnato questo periodo.