Milan – Benevento 2-0: quando girano i migliori

Guardando la partita di questa sera non si capisce come possa il Milan non essere tranquillamente in zona Champions e il Benevento a far da spettatore nella lotta salvezza. Le due squadre giocano come hanno fatto nel girone d’andata, quando hanno messo in mostra il loro miglior calcio. Certo, sulla carta la partita contro il […]

Guardando la partita di questa sera non si capisce come possa il Milan non essere tranquillamente in zona Champions e il Benevento a far da spettatore nella lotta salvezza. Le due squadre giocano come hanno fatto nel girone d’andata, quando hanno messo in mostra il loro miglior calcio.

Certo, sulla carta la partita contro il Benevento non poteva rappresentare un ostacolo. Al netto dello spauracchio San Siro, se ci fossero stati tentennamenti contro la squadra di Pippo Inzaghi sarebbe stato giusto non pronunciare la parola Champions.

Ibrahimovic torna al centro dell’attacco e la differenza di atteggiamento negli 11 in campo è visibile. Il Milan gioca di prima e il pallone gira velocemente. Il Benevento aspetta a metà campo e prova a fare intensità.

La partita si mette subito sui binari giusti. Al sesto su splendida azione avviata e conclusa da Calhanoglu il Milan passa. Ottimo il primo dribbling ma anche il triangolo con Saelemaekers con finta di Kessie a smarcare il turco. Il Benevento gioca e si rende pericoloso in un paio di circostanze ma l’ex Lapadula non punge.

Sull’altro fronte è Saelemaekers ad avere sul destro la palla del raddoppio. Tiro potente che trova pronto Montipo.

Calhanoglu è ispirato, per me il migliore in campo. Al quarto d’ora contropiede tre contro due di Kessie che scarica a Leao, centrale la sua conclusione a tu per tu con il portiere. L’azione è partita da un tocco pazzesco del turco per Kessie. Calhanoglu è a tutto campo. Si abbassa a prendere il pallone al posto di Bennacer. Ispira i compagni e controlla la palla sempre a testa alta.

La partita è piacevole con squadre che preferiscono il gioco a viso aperto piuttosto che il tatticismo. Non sappiamo se Inzaghi l’avesse preparata così, forse il gol subito ha cambiato i suoi piani.

Il Milan gioca bene per dieci undicesimi. Chi non riesce a fare quello che ci si aspetterebbe è Leao. Questa sera mostra di avere voglia. Schierato a sinistra fa tutta la fascia, anche in ripiegamento. Gioca a uno o due tocchi, però è impreciso e non crea superiorità. La palla del raddoppio arriva anche sui piedi di Hernandez che calcia costringendo alla parata Montipo.

La differenza nella potenza dei tiri di questa sera rispetto alle scorse uscite può essere letto come differente determinazione. Un altro aspetto è il numero di giocatori che si proiettano in avanti buttandosi negli spazi e in area. In compenso un’altra ripartenza allo scadere del tempo non viene concretizzata. Lapadula brucia Tomori su cross in mezzo prima del riposo. Niente di trascendentale ma ancora un puntino rosso nella prestazione dell’inglese. Il primo tempo si chiude con un’altra parata di Montipo su Ibrahimovic.

La ripresa inizia con le squadre che non si risparmiano i colpi, come due pugili che combattono senza guardia alzata. Prima è Falque a sfiorare il palo, poi Calhanoglu. Palla fuori di niente in entrambe le circostanze. Ibra slalomeggia tra i difensori ma Montipo compie l’ennesimo intervento prodigioso della serata.

Al quarto d’ora Hernandez imbuca per Ibra in area. Ancora parata del portiere campano ma questa volta sulla respinta è lo stesso Theo a concludere raddoppiando.

Il Benevento continua a non rinunciare e il Milan ha altre occasioni per segnare. I cambi e la stanchezza influenzano la qualità delle giocate e la partita arriva piacevolmente e senza grandi sussulti al novantesimo.

Se la vittoria di questa sera era data per scontata i nostri sanno che ora arriva la prova più importante, a Torino con la Juve. Intanto stiamo a vedere cosa combineranno le altre pretendenti alla zona Champions, Juve compresa.