I cerchi si chiudono

In questi giorni ci sono state due ottime notizie, arrivate non dal mercato né dagli allenamenti. La prima è quella legata al nuovo stadio. L’Ente Fiera ha accettato la proposta del club per la realizzazione del nuovo impianto proprio di fronte a Casa Milan. Ora, il comune ha tenuto a precisare che questo non significa […]

In questi giorni ci sono state due ottime notizie, arrivate non dal mercato né dagli allenamenti.

La prima è quella legata al nuovo stadio. L’Ente Fiera ha accettato la proposta del club per la realizzazione del nuovo impianto proprio di fronte a Casa Milan. Ora, il comune ha tenuto a precisare che questo non significa si possa dar inizio ai lavori, ma sarebbe anomalo che ci fossero intoppi (anche se siamo in Italia…). Parte dei residenti, che ora vede la propria zona da senzatetto e spacciatori, ovviamente non è d’accordo perché l’immagine di uno stadio è legata a atti vandalici e caos, ma anche questo non stupisce (siamo sempre in Italia) e l’impianto si farà. Di fatto la realizzazione dello stadio porterà nelle casse della società circa 80 milioni di eurozzi l’anno. Mica male e, soprattutto, alla buon’ora. Romanticamente avrei preferito che il “nuovo” stadio diventasse San Siro, magari mandando l’Inter a Pero, però una struttura nuova può certamente essere più funzionale alle nuove esigenze.

La seconda novità è la permanenza di Tassotti in società. Quando avevo scritto salutando Inzaghi mi ero soffermato su modi e decisione della società di liquidare il Tasso. Sebbene sia lecito che il nuovo allenatore porti con sé il proprio staff, a mio avviso il buon Mauro sarebbe potuto essere imposto a Mihajlovic. In fondo Beppe Baresi è sulla panchina dell’Inter da tempo immemore e non stupisce che ci sia un uomo che possa dare continuità e verso il quale la società possa rivolgersi con fiducia assoluta. Inoltre mi aveva infastidito la vicenda, perché meno di 12 mesi prima, quando Tassotti avrebbe potuto seguire Allegri, il Milan lo aveva implorato di rimanere. Quindi, la volontà del nuovo mister di portare il proprio staff ha prevalso, da una parte fa piacere perché sinonimo di carattere, ma fortunatamente la società ha messo una pezza riuscendo a mantenere l’icona rossonera nei ranghi (con nuovo contratto biennale). Seppur costretto a togliere la tuta (a malincuore), Tassotti continuerà a vestire rossonero. L’incarico ufficiale è di “supervisor extra rosa”. In soldoni significa che seguirà i giocatori del vivaio mandati in prestito per far esperienza. Lui ama stare con i ragazzi e certamente, anche se avrebbe preferito continuare a calpestare i prati di Milanello, darà un contributo importante per evitare si ripetano casi come Darmian, valorizzato e venduto da altri dopo essere stato educato al calcio nelle nostre giovanili. Il suo benestare conferma quanto il suo cuore sia rossonero, quindi grazie Tasso.

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