Sanità: il Carroccio non si sente troppo bene

MALUMORE generalizzato sulle nomine dei direttori generali delle Asl e delle Aziende Ospedaliere lombarde. La spartizione dei sette posti ha premiato il Pdl con quattro poltrone, e penalizzato ancora una volta la Lega Nord che ha ottenuto solo tre nomi. E anche su quei tre, c’è maretta. Il discorso è complesso. La Lega militante sul […]

MALUMORE generalizzato sulle

nomine dei direttori generali

delle Asl e delle Aziende Ospedaliere

lombarde. La spartizione dei

sette posti ha premiato il Pdl con

quattro poltrone, e penalizzato ancora

una volta la Lega Nord che

ha ottenuto solo tre nomi. E anche

su quei tre, c’è maretta. Il discorso

è complesso. La Lega militante

sul territorio si sente messa

in disparte dalla vocazione civica

della nuova Lega 2.0 di Roberto

Maroni. A molti, non solo alla base,

non è piaciuto il suo aderire al

gruppo della Lista Civica, che ha

visto eleggere in Consiglio regionale

nomi che hanno ottenuto pochissimi

voti, mentre sono rimasti

esclusi nomi noti e molto votati

del Carroccio. C’è poi chi parla

di un nuovo cerchio magico, che

stavolta si è posizionato attorno al

successore di Bossi, e governa nomine

di rilievo come quelle sanitarie.

Un esempio su tutti: l’assessore

alla Famiglia Maria Cristina

Cantù, ex direttore dell’Asl di

Monza, avrebbe infatti spinto su

due nomi, quelli di Simona Bettelini,

approdata al San Gerardo, e

di Matteo Stocco che lascia il Niguarda

per prendere il posto

dell’attuale assessore. «Sul territorio» dicono in Lega «si aspettavano

altri nomi».

«ERA URGENTE FARLE e le

abbiamo fatte guardando esclusivamente

la competenza» dice il

presidente Roberto Maroni a proposito

delle nomine, per le quali

l’opposizione di centrosinistra

parla di «lottizzazione politica».

In particolare Alessandro Alfieri,

capogruppo del Pd in Regione, e

Gian Antonio Girelli, responsabile

sanità del Pd lombardo, parlano di «metodo di lottizzazione» rimasto inalterato rispetto

alla giunta precedente. Anche

Umberto Ambrosoli, coordinatore

della coalizione di centrosinistra,

è critico. Parla infatti di «persistenza

del metodo della lottizzazione

nelle nomine in sanità» e invoca

da parte del nuovo governatore

«più coraggio».

«SONO MOLTO dispiaciuto

per gli attacchi gratuiti subiti da

parte del capogruppo del Pd Alessandro

Alfieri, visto che in questa

tornata di nomine commissariali

per le Aziende ospedaliere e le

aziende sanitarie locali abbiamo

privilegiato esclusivamente il merito

e scelto figure con comprovate

capacità amministrative, tecniche

e sanitarie» replice il vice presidente

e assessore alla Salute della

Regione Mario Mantovani. «Si

tratta di figure inattaccabili – prosegue

Mantovani – e certamente

adeguate a ricoprire il ruolo di

commissari temporanei assegnato

loro». Ma in molti aspettano fine

dicembre, quando verranno

fatte le valutazioni su tutte le Asl

e Ao lombarde e le carte si rimescoleranno (almeno in molti lo sperano)

completamente, e il Carroccio avrà la sua rivincita.