“Con due deca”. Così gli 883 piacciono anche ai radical chic

Un deca ormai non basta. Di questi tempi, in cui il Fifty nero si è definitivamente estinto, il pieno per uno scooter costa molto di più. Almeno due deca. Di euro ovviamente. E gli 883 che fine hanno fatto? Max Pezzali è decisamente stempiato. E Mauro Repetto, il tipo che ballava vorticosamente su Nord Sud […]

Un deca ormai non basta. Di questi tempi, in cui il Fifty nero si è definitivamente estinto, il pieno per uno scooter costa molto di più. Almeno due deca. Di euro ovviamente. E gli 883 che fine hanno fatto? Max Pezzali è decisamente stempiato. E Mauro Repetto, il tipo che ballava vorticosamente su Nord Sud Ovest Est, l’altra metà degli 883, si è dato alla danza. Tra New York e Parigi. “Che schifo gli 883”. Si sbuffava davanti all’ennesimo festivalbar. Era il 1992 e l’alternativo di turno ascoltava i Nirvana e detestava la musica italiana. L’uomo ragno – per chi aveva la puzza sotto il naso – era o il fumetto della Marvel o Walter Zenga, portiere dell’Inter. Ma per gli 883 Spiderman era stato ammazzato. 2012 ora, vent’anni esatti da “Chi ha ucciso l’uomo ragno”. Pezzali è andato avanti per la sua strada e dopo undici anni (2003) ha lasciato anche quel marchio. Un marchio con cui sono state raccontate le “certi notti” nella provincia milanese tra Fifty, vecchie Pegeout e due di picche presi dalla cassiera di turno. Il revisionismo sugli 883 era cominciato da tempo. Ora sul sito internet di Rockit c’è una compilation. Si intitola, appunto, “Con due deca”. Il meglio della scena indie italiana, senza troppo puzza sotto il naso, rifà gli 883. Avevano iniziato I Cani durante il loro tour coverizzando “Con un deca”, creando un senso di smarrimento al pubblico. L’operazione sdoganamento che poi non è proprio uno sdoganamento degli 883 era già a buon punto. Sono pezzi “alieni” queste cover degli 883, ma convinceranno anche il radical chic più oltranzista. Anche perché fa un certo effetto far risuonare dalle casse Maria Antonietta – segnatevi il nome regale – che propone una versione di “Weekend”. Da sopravvissuta alla generazione degli 883. O il sintetizzatore che si infila in “Come Mai”. Ma non giurate, per cortesia, di non aver mai cantato un pezzo degli 883. Non sarebbe credibile. Almeno una volta vi sarà capitato di accompagnare, almeno fischiettando, un pezzo passato alla radio. E di trovarvi a riflettere che quello che Max Pezzali cantava dal grande Real – che faceva paura, ma non vinceva tantissimo – ai Roy Rogers da infilarsi in fretta, abbia rappresentato almeno per un istante una parte infinitesimale della vostra vita. E comunque ecco “Con due Deca”. Da ascoltare.  Anche questo è il segno dei tempi. E della crisi.

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