Whitman e la voce della pioggia

VEDI I VIDEO “La voce della pioggia” , “The Voice of the Rain” , Walt Whitman legge versi da “America” , “L’ultima invocazione” Firenze, 25 gennaio 2015 La voce della pioggia E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce, e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito: sono il Poema […]

VEDI I VIDEO “La voce della pioggia” , “The Voice of the Rain” , Walt Whitman legge versi da “America” , “L’ultima invocazione”

Firenze, 25 gennaio 2015

La voce della pioggia

E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,

e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:

sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,

eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal mare insondabile,

su verso il cielo, da dove, in forma labile,

totalmente cambiata, eppure la stessa,

discendo a bagnare i terreni aridi, scheletrici,

le distese di polvere del mondo,

e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente, non nato;

e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia stessa origine,

la faccio pura, la abbellisco;

(perché il canto, emerso dal suo luogo natale,

dopo il compimento, l’errare,

sia che di esso importi o no,

debitamente ritorna con amore.)

(traduzione di Giuseppe Conte)

The Voice of the Rain

And who art thou? said I to the soft-falling shower,

Which, strange to tell, gave me an answer, as here translated:

I am the Poem of Earth, said the voice of the rain,

Eternal I rise impalpable out of the land and the bottomless sea,

Upward to heaven, whence, vaguely form’d, altogether changed, and

yet the same,

I descend to lave the drouths, atomies, dust-layers of the globe,

And all that in them without me were seeds only, latent, unborn;

And forever, by day and night, I give back life to my own origin,

and make pure and beautify it;

(For song, issuing from its birth-place, after fulfilment, wandering,

Reck’d or unreck’d, duly with love returns.)

Walt Whitman

(da Foglie d’erba)

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