Sylvia Plath e le pecore nella nebbia

VEDI I VIDEO “Pecore nella nebbia” , “Sheep in Fog” , “Sheep in Fog” poesia in video , “Cult Book” su Sylvia Plath Firenze, 2 febbraio 2015 Pecore nella nebbia Le colline digradano nel bianco. Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo. Il treno lascia dietro una linea di fiato. Oh lento cavallo […]

VEDI I VIDEO “Pecore nella nebbia” , “Sheep in Fog” , “Sheep in Fog” poesia in video , “Cult Book” su Sylvia Plath

Firenze, 2 febbraio 2015

Pecore nella nebbia

Le colline digradano nel bianco.

Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo.

Il treno lascia dietro una linea di fiato.

Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane.

È tutta la mattina che

la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori.

Le mie ossa racchiudono un’immobilità, i campi

lontani mi sciolgono il cuore.

Minacciano

di lasciarmi entrare in un cielo

senza stelle né padre, un’acqua scura.

(traduzione di Anna Ravano)

Sheep in Fog

The hills step off into whiteness.

People or stars

Regard me sadly, I disappoint them.

The train leaves a line of breath.

O slow

Horse the color of rust,

Hooves, dolorous bells –

All morning the

Morning has been blackening,

A flower left out.

My bones hold a stillness, the far

Fields melt my heart.

They threaten

To let me through to a heaven

Starless and fatherless, a dark water.

Sylvia Plath

(da Ariel)

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