Sii dolce, sii gentile. Mariangela Gualtieri

VEDI I VIDEO “Sii dolce con me. Sii gentile” , “Sii dolce con me. Sii gentile” detta dall’autrice , Mariangela Gualtieri si racconta , “C’è splendore in ogni cosa” , Mariangela Gualtieri dice “Sermoni ai cuccioli della mia specie” , … e “Nove marzo duemilaventi” Firenze, 9 luglio 2021 – Confessiamo di essere estimatori della poesia […]

VEDI I VIDEO “Sii dolce con me. Sii gentile” , “Sii dolce con me. Sii gentile” detta dall’autrice , Mariangela Gualtieri si racconta , “C’è splendore in ogni cosa” , Mariangela Gualtieri dice “Sermoni ai cuccioli della mia specie” , … e “Nove marzo duemilaventi”

Firenze, 9 luglio 2021 – Confessiamo di essere estimatori della poesia di Mariangela Gualtieri, della sua poesia e del suo modo di porgerla preferenzialmente legato alla scena, alla teatralità, alle possibilità comunicative ed emozionali – per usare parole di una suo testo – di una “voce che dice” come la sua.

Possibilità messe al servizio anche della poesia altrui. Come nel caso di Wisława Szymborska, interpretata con grande efficacia e capacità di suggestione in molti suoi testi, o come nel caso di Jorge Luis Borges, rielaborato e con maestria fatto proprio affidandosi al gioco tipografico del tondo alternato al corsivo citazionale (che nella raccolta einaudiana del 2014 “Le giovani parole”, avvisati da una nota a “Bello mondo”, si lascia cogliere e nella mera lettura presente in un video di YouTube senza precisazioni al riguardo si perde) di “Ringraziare desidero”: un componimento che è in realtà, come è stato notato e opportunamente detto “una riscrittura a quattro mani” di “Un’altra poesia dei doni” del poeta argentino, più che una poesia che da quel testo genericamente prende spunto.

Buona lettura e buon ascolto della poesia-teatro di Mariangela Gualtieri!

Marco Marchi

Sii dolce con me. Sii gentile

Sii dolce con me. Sii gentile.

E’ breve il tempo che resta. Poi

saremo scie luminosissime.

E quanta nostalgia avremo

dell’umano. Come ora ne

abbiamo dell’infinità.

Ma non avremo le mani. Non potremo

fare carezze con le mani.

E nemmeno guance da sfiorare

leggere.

Una nostalgia d’imperfetto

ci gonfierà i fotoni lucenti.

Sii dolce con me.

Maneggiami con cura.

Abbi la cautela dei cristalli

con me e anche con te.

Quello che siamo

è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei

e affettivo e fragile. La vita ha bisogno

di un corpo per essere e tu sii dolce

con ogni corpo. Tocca leggermente

leggermente poggia il tuo piede

e abbi cura

di ogni meccanismo di volo

di ogni guizzo e volteggio

e maturazione e radice

e scorrere d’acqua e scatto

e becchettio e schiudersi o

svanire di foglie

fino al fenomeno

della fioritura,

fino al pezzo di carne sulla tavola

che è corpo mangiabile

per il mio ardore d’essere qui.

Ringraziamo. Ogni tanto.

Sia placido questo nostro esserci –

questo essere corpi scelti

per l’incastro dei compagni

d’amore.

Mariangela Gualtieri

(da Bestia di gioia, Einaudi 2010)

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