L’infinito di Goethe

VEDI I VIDEO “Uno e Tutto” , “Eins und Alles” , Due lettere da “I  dolori del giovane Werther” , Dal “Faust”: la cartamoneta , Trailer del film “Goethe!” di Philipp Stölzl (2010) Firenze, 23 marzo 2017 – Ricordando che ieri ricorreva l’anniversario della morte di Johann Wolfgang von Goethe (Weimer, 22 marzo 1832). Uno e Tutto Per ritrovarsi nell’Infinito si annulla […]

VEDI I VIDEO “Uno e Tutto” , “Eins und Alles” , Due lettere da “I  dolori del giovane Werther” , Dal “Faust”: la cartamoneta , Trailer del film “Goethe!” di Philipp Stölzl (2010)

Firenze, 23 marzo 2017 – Ricordando che ieri ricorreva l’anniversario della morte di Johann Wolfgang von Goethe (Weimer, 22 marzo 1832).

Uno e Tutto

Per ritrovarsi nell’Infinito

si annulla il singolo volentieri,

ed allora ogni tedio si placa;

non più brucianti desideri né sfrenata volontà,

non più l’esigere molesto né il dovere rigoroso,

la rinuncia all’io è voluttà.

Anima del mondo vieni, infonditi in noi!

Poi l’alto impegno delle nostre forze

sarà lottare con lo spirito del mondo.

Ci guidano propizi spiriti benigni,

maestri sommi ci fanno strada indulgenti

verso colui che crea e creò ogni cosa.

E così ridar forma a ciò che è creato,

affinché niente contrasti irrigidito,

è l’opera dell’eterna azione della vita.

E ciò che non era vuole ora divenire

limpidi soli, terre variopinte,

senza mai sosta, senza mai quiete.

Deve sommuoversi, agire creando,

darsi una forma per poi trasformarsi,

solo apparenti i momenti di quiete.

L’Eterno in tutti senza sosta freme

poiché tutto deve in Nulla dissolversi

se nel suo Essere vuol permanere.

(traduzione di Mario Specchio)

Eins und Alles

Im Grenzenlosen sich zu finden,

Wird gern der Einzelne verschwinden,

Da löst sich aller Überdruß;

Statt heißem Wünschen, wildem Wollen,

Statt läst’gem Fordern, strengem Sollen

Sich aufzugeben ist Genuß.

Weltseele, komm’ uns zu durchdringen!

Dann mit dem Weltgeist selbst zu ringen

Wird unsrer Kräfte Hochberuf.

Teilnehmend führen gute Geister,

Gelinde leitend, höchste Meister,

Zu dem, der alles schafft und schuf.

Und umzuschaffen das Geschaffne,

Damit sich’s nicht zum Starren waffne,

Wirkt ewiges lebend’ges Tun.

Und was nicht war, nun will es werden

Zu reinen Sonnen, farbigen Erden,

In keinem Falle darf es ruhn.

Es soll sich regen, schaffend handeln,

Erst sich gestalten, dann verwandeln;

Nur scheinbar steht’s Momente still.

Das Ewige regt sich fort in allen:

Denn alles muß in Nichts zerfallen,

Wenn es im Sein beharren will.

Johann W. Goethe

(da Gott und Welt, Dio e mondo)