Leopardi secondo Marino Moretti

VEDI I VIDEO “Leopardi” , “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano”  Firenze, 6 luglio 2018 – Ricordando che il 6 luglio 1979 moriva a Cesenatico Marino Moretti. Leopardi O Leopardi, oggi mi sei davanti come se nel mio cuor tutti cantassero i tre canti scolastici, i […]

VEDI I VIDEO “Leopardi” , “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano” 

Firenze, 6 luglio 2018 – Ricordando che il 6 luglio 1979 moriva a Cesenatico Marino Moretti.

Leopardi

O Leopardi, oggi mi sei davanti

come se nel mio cuor tutti cantassero

i tre canti scolastici, i tre canti

d’antologia : Sabato del villaggio.

Quiete dopo la tempesta. Passero

solitario…. (Oh natio borgo selvaggio!)

Forse li leggo. E il terzo canto è mozzo.

Hanno messo una fila di puntini

invece di quel tuo lungo singhiozzo.

T’hanno lasciato, quasi, a mezza via.

Non han voluto apprendere ai bambini

lo strazio della tua filosofìa.

Io? Non capivo; amavo la figura

più del racconto: più del tuo sconforto

il tuo cognome mi facea paura.

«Ma vedrai, bimbo, se la carta sudi, »

tu mi dicevi ; e non t’ udivo ; e accorto

veniva il tempo de’ più dotti studi.

Si commentava docili Consalvo,

pensando all’ombra che crescea d’un baffo,

guardando a tratti il pedagogo calvo ;

quindi il Pensiero dominante, il canto

estremo della innamorata Saffo,

l’epistolario: tutto un altro pianto….

E ancora erano facili i commenti,

che venner giorni assai più dotti : quelli

dei confronti, dei nuovi documenti,

delle domande : è Silvia oppur Nerina?

la Fattorini o la Belardinelli?

i tempi dell’ingenua dottrina….

O Leopardi, io non t’amai. Lontano

eri. Lontano sei. Ma ti ravviso,

e tu m’accenni con la stanca mano.

Mi dici piano, con la voce pia,

il cuor placato e un tacito sorriso

i tre bei canti dell’antologia:

ma neppur tu finisci il terzo: chini

la fronte, celi il tuo selvaggio lutto,

accetti, la pietà di quei puntini….

Ahimè che un bimbo io più non sono, ed uso

leggerti intero ! Ahimè che tutto, tutto

vedo e sento di te come in confuso :

Nerina, Silvia, Paolina, Aspasia,

la cara luna, il cuor tetro e randagio,

la ginestra, il pastor ch’erra nell’Asia,

e l’infinito, il mar del tuo naufragio.

Marino Moretti

(da “Poesie 1905-1914”)

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