L’amore secondo Piero Bigongiari

VEDI I VIDEO “Amore” letta da Piero Bigongiari (con un breve profilo del poeta, da 4:34; nel video anche Maria Luisa Spaziani, da 1:38) , “Assenza” , “Valzer”,    “La biblioteca di Bigongiari” di Valentino Ronchi Firenze, 7 ottobre 2020 – Ricordando che il 7 ottobre 1997 moriva a Firenze Piero Bigongiari. Amore C’è poco spazio […]

VEDI I VIDEO “Amore” letta da Piero Bigongiari (con un breve profilo del poeta, da 4:34; nel video anche Maria Luisa Spaziani, da 1:38) , “Assenza” , “Valzer”  “La biblioteca di Bigongiari” di Valentino Ronchi

Firenze, 7 ottobre 2020 – Ricordando che il 7 ottobre 1997 moriva a Firenze Piero Bigongiari.

Amore

C’è poco spazio per l’amore, tra una

chiamata telefonica, un viaggio,

un grido, a malapena un esser qui

tra un sorriso, un morire del sorriso,

ma questo è amore, questo poco spazio

che viene meno: screzio del possibile,

strazio dell’impossibile che può.

Se è intatta la coppa, l’incrinata

coppa ma che non versa, è che l’amore

che l’incrina la tiene, che la sbriciola

la rifonde in un tutto. Nulla passa:

la ferita non versa, par guarita.

Ma non l’amore, esso non è guaribile.

Non guarisce l’amore, l’inguaribile

scende stilla a stilla dagli occhi, e uno dice: vedo;

stilla a stilla dal cuore, e uno dice: sento,

sento un vuoto, un dolore, sento venir meno

la notte o l’alba che dovrebbero seguirsi

a breve distanza, caute, tacendo.

È notte o l’alba, non so: il fiume qui è grosso

ma pur fine, fatto di stille di temporali miti.

Gridano di andarsene dal cuore le poche cose che lo posseggono

ma come una stiva che una tempesta mette a soqquadro,

quanto spazio là, quanto spazio tra le cose mercanteggiate, in qualche pericolo

qualcuno grida lassù in alto con un urlo lacerante qualcosa.

Ha veduto, o non ha veduto, il pack aprirsi

a un’ improvvisa primavera che ha percorso le acque fredde

in canali profondi; ha veduto, o non ha veduto,

anche il carico aprirsi, sbandare, ritrovare quel disordine

antico che all’improvviso provoca non udito,

ultrasuono infrasuono, non una voce per chi è sordo a ogni ordine estremo

o forse all’opposto di ogni ordine. Se tutto, dentro e fuori,

ugualmente e tutto insieme si apre, attento

attento a non cadere in questa grafia fine che l’amore crea tra le cose

come se volesse descriverle, lui l’indescrivibile,

attento a non scinderti in un significato che non può significare l’insignificabile

perché l’amore può stritolarti là in mezzo dove ti lascia dolcemente cadere

se tu non ne sei la tenaglia ma il mallo amaro.

Piero Bigongiari 

(da Antimateria, Mondadori 1972)

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