L’amore, il nome. Ancora Cristina Campo

VEDI IL VIDEO “Amore, oggi il tuo nome”   Firenze, 14 gennaio 2014 – Ha scritto Cristina Campo in uno dei suoi libri: “L’ultima lettera (italiana) di Mozart è un esempio quasi terribile dello stile quando sia integralmente divenuto natura. Si ricorderà la grande frase centrale, il reiterato lamento sulla morte vicina, avviluppata nel manto nero dello sconosciuto […]

VEDI IL VIDEO “Amore, oggi il tuo nome”  

Firenze, 14 gennaio 2014 – Ha scritto Cristina Campo in uno dei suoi libri:

L’ultima lettera (italiana) di Mozart è un esempio quasi terribile dello stile quando sia integralmente divenuto natura. Si ricorderà la grande frase centrale, il reiterato lamento sulla morte vicina, avviluppata nel manto nero dello sconosciuto del Requiem.

E: «…La vita era pur sì bella…», egli prorompe. Si provi, di queste sei piccole parole, a rimuoverne una. Ecco la formula feriale: la vita era bella; o la nostalgica: la vita era pur bella; o la candida: la vita era sì bella. Ma «La vita era pur sì bella…». Questo solo è il pugnale che trafigge: uscito dal fodero in virtù di due monosillabi, disposti secondo un ordine semplice e imperscrutabile. (da Gli imperdonabili)”.

Ancora una garanzia di qualità, senz’altro da ascrivere al talento poetico della Campo e prima ancora alla sua innata disponibilità vocazionale all’esercizio della poesia: un talento, quello della Campo, che vorremmo più ampiamente conosciuto, riconosciuto e valorizzato. Ed ecco oggi un’altra sua poesia, la magnifica Amore, oggi il tuo nome.

Marco Marchi

Amore, oggi il tuo nome

Amore, oggi il tuo nome

al mio labbro è sfuggito

come al piede l’ultimo gradino…

Ora è sparsa l’acqua della vita

e tutta la lunga scala

è da ricominciare.

T’ho barattato, amore, con parole.

Buio miele che odori

dentro diafani vasi

sotto mille e seicento anni di lava –

ti riconoscerò dall’immortale

silenzio.

Cristina Campo  

(da La Tigre Assenza, Adelphi, 1991)

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