La lettera d’amore di Elsa Morante

VEDI I VIDEO “Lettera” , Da “Il mondo salvato dai ragazzini” , Cult Book su “L’isola di Arturo” , Ritratto di Elsa Morante , “Minna la siamese” Firenze, 25 novembre 2022 – Ricordando che il 25 novembre 1985 moriva a Roma Elsa Morante. Nel ricordo di questo anniversario ci piace citare un intenso ricordo di Alberto […]

VEDI I VIDEO “Lettera” , Da “Il mondo salvato dai ragazzini” , Cult Book su “L’isola di Arturo”Ritratto di Elsa Morante , “Minna la siamese”

Firenze, 25 novembre 2022 – Ricordando che il 25 novembre 1985 moriva a Roma Elsa Morante.

Nel ricordo di questo anniversario ci piace citare un intenso ricordo di Alberto Moravia: “Ho appreso la morte di Elsa a Bonn, in Germania, dove mi trovavo in viaggio per un’inchiesta giornalistica. Era pieno inverno, aveva nevicato moltissimo. Ho appreso la morte al telefono dell’albergo. Allora sono uscito, ho camminato a lungo nella neve. Ero commosso e cercavo di dissipare la commozione con il gelo della giornata invernale. […] Tornai a Roma in tempo per il funerale, andai a vedere la salma esposta nella bara. Il viso di Elsa negli ultimi anni si era trasformato nel senso di una vecchiaia un po’ funesta. Con la morte era tornato a un aspetto quasi infantile, sereno, forse sorridente. […] Nella corsa del carro funebre i fiori, probabilmente male assicurati alla corona, volarono via uno dopo l’altro e andarono a schiacciarsi sull’asfalto: quei fiori che volavano via tra il carro funebre di Elsa e la mia macchina mi fecero un’impressione delirante e simbolica: così era volata via Elsa dalla mia vita”.

Marco Marchi

Lettera

Tutto quel che t’appartiene, o che da te proviene,

è ricco di una grazia favolosa:

perfino i tuoi amanti, perfino le mie lagrime.

L’invidia mia riveste d’incanti straordinari

i miei rivali: essi vanno per vie negate ai mortali,

hanno cuore sapiente, cortesia d’angeli.

E le lagrime che mi fai piangere sono il mio bel diadema,

se l’amara mia stagione s’adorna del tuo sorriso.

Stupisco se ripenso che avevo tanti desideri

e tanti voti da non sapere quale scegliere.

Ormai, se cade una stella a mezzo agosto,

se nel tramonto marino balena il raggio verde,

se a cena ho una primizia nella stagione nuova,

o m’inchino alla santa campagna dell’Elevazione,

non ho che un voto solo: il tuo nome, il tuo nome,

o parola che m’apri la porta del paradiso. 

Nel mio cuore vanesio, da che vi regni tu,

le antiche leggi del mondo son tutte rovesciate:

l’orgoglio si compiace d’umiliarsi a te,

la vanità si nasconde davanti alla tua gloria,

la voglia si tramuta in timido pudore,

la mia sconfitta esulta della tua vittoria,

la ricchezza è beata di farsi, per te, povera,

e peccato e perdono, ansia e riposo,

sbocciano in un fiore unico, una grande rosa doppia.

Ma la frase celeste, che la mia mente ascolta,

io ridirti non so, non c’è nota o parola.

Ti dirò: tu sei tutto il mio bene, ad ogni ora

questa grazia di amarti m’è dolce compagnia.

Potesse il mio affetto consolarti come mi consola,

o tu che sei la sola confidenza mia.

Elsa Morante

(1946; da Alibi)

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