La porta stretta. Giorgio Caproni

VEDI I VIDEO “Didascalia” letta da Achille Millo , Dai “Versi livornesi” , “Il mare come materiale”  , Ritratto di Giorgio Caproni Firenze, 4 novembre 2015 Didascalia Entravo da una porta stretta, di nottetempo, e il mare io lo sentivo bagnare la mia mano – la cieca anima che aveva fretta e, timida, perlustrava il muro, per non inciampare. Dal vicolo, […]

VEDI I VIDEO “Didascalia” letta da Achille Millo , Dai “Versi livornesi” , “Il mare come materiale”  , Ritratto di Giorgio Caproni

Firenze, 4 novembre 2015

Didascalia

Entravo da una porta stretta,

di nottetempo, e il mare

io lo sentivo bagnare

la mia mano – la cieca

anima che aveva fretta

e, timida, perlustrava

il muro, per non inciampare.

Dal vicolo, all’oscillare

d’una lampada (bianca

ed in salita fino

a strappare il cantino

al cuore), ahi se suonava

il lungo corno il vento

(lungo come un casamento)

nell’andito buio e salino.

Con me, mentre un cerino

mi si sfaceva bagnato

fra le dita, alla guazza

marina anche la luna

entrava – entrava una

una ragazza, che la calza,

cauta, s’aggiustava.

Era un portone in tenebra,

di scivolosa arenaria:

era, nell’umida sera

promiscua, il mio ingresso a Genova.

Giorgio Caproni

(All alone, I, in Il passaggio d’Enea)

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