Il viaggio a Montevideo di Dino Campana

VEDI I VIDEO “Viaggio a Montevideo” ,  Scene dal film “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido (2002) , “La Chimera” secondo Carmelo Bene , … e secondo Aion Teater Firenze, 10 ottobre 2014 – Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi. Un secolo di “Canti Orfici”. Celebrare Campana anche con la prosa lirica Anno di centenari letterari, il 2014; e centenari […]

VEDI I VIDEO “Viaggio a Montevideo” ,  Scene dal film “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido (2002) , “La Chimera” secondo Carmelo Bene , … e secondo Aion Teater

Firenze, 10 ottobre 2014  Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi.

Un secolo di “Canti Orfici”. Celebrare Campana anche con la prosa lirica

Anno di centenari letterari, il 2014; e centenari di poesia, in particolare, che vedono protagonisti Firenze e la Toscana tutta. Fra di essi, importante, i cento anni di un libro che è un classico tra i più affascinanti del nostro Novecento: i mitici Canti Orfici di Dino Campana, apparsi nel 1914 dopo che il manoscritto originario dell’opera, dal titolo Il più lungo giorno, con sommo dolore e somma indignazione del poeta era stato smarrito da Papini e Soffici.

Tra le iniziative promosse per onorare l’anniversario, sicuramente da segnalare quella del “Centro Studi Campaniani” di Marradi capitanato dalla dinamica Mirna Gentilini: un premio a tema, organizzato in collaborazione con “Il Fauno” di Firenze, dedicato, con un’idea che ha garantito e forse garantirà ancora alla gara originalità, alla “prosa lirica”: questo, secondo una doppia, scandita occasione tematica suggerita anch’essa dall’insigne modello degli Orfici, e cioè il paesaggio da un lato, le città dall’altro.

Duplice il tema, duplice la festa. Il premio giunge domani alla prima delle due serate di premiazione, in programma a Marradi, cui farà seguito il 15 novembre quella a Firenze in Palazzo Vecchio. In ambedue le occasioni a trionfare, al fianco dei vincitori, sarà la poesia di Campana: domani attraverso le letture di Maurizio Paganini e la musica di Francesco Chiari.

Marco Marchi

Viaggio a Montevideo

Io vidi dal ponte della nave

I colli di Spagna

Svanire, nel verde

Dentro il crepuscolo d’oro la bruna terra celando

Come una melodia:

D’ignota scena fanciulla sola

Come una melodia

Blu, su la riva dei colli ancora tremare una viola…

Illanguidiva la sera celeste sul mare:

Pure i dorati silenzii ad ora ad ora dell’ale

Varcaron lentamente in un azzurreggiare:…

Lontani tinti dei varii colori

Dai più lontani silenzi!

Ne la celeste sera varcaron gli uccelli d’oro: la nave

Già cieca varcando battendo la tenebra

Coi nostri naufraghi cuori

Battendo la tenebra l’ale celeste sul mare.

Ma un giorno

Salirono sopra la nave le gravi matrone di Spagna

Da gli occhi torbidi e angelici

Dai seni gravidi di vertigine. Quando

In una baia profonda di un’isola equatoriale

In una baia tranquilla e profonda assai più del cielo notturno

Noi vedemmo sorgere nella luce incantata

Una bianca città addormentata

Ai piedi dei picchi altissimi dei vulcani spenti

Nel soffio torbido dell’equatore: finchè

Dopo molte grida e molte ombre di un paese ignoto,

Dopo molto cigolìo di catene e molto acceso fervore

Noi lasciammo la città equatoriale

Verso l’inquieto mare notturno.

Andavamo andavamo, per giorni e per giorni: le navi

Gravi di vele molli di caldi soffi incontro passavano lente:

Sì presso di sul cassero a noi ne appariva bronzina

Una fanciulla della razza nuova,

Occhi lucenti e le vesti al vento! ed ecco:

selvaggia a la fine di un giorno che apparve

La riva selvaggia sopra la sconfinata marina:

E vidi come cavalle

Vertiginose che si scioglievano le dune

Verso la prateria senza fine

Deserta senza le case umane

E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve

Su un mare giallo de la portentosa dovizia del fiume,

Del continente nuovo la capitale marina.

Limpido fresco ed elettrico era il lume

Della sera e là le alte case parevan deserte

Laggiù sul mar del pirata

De la città abbandonata

Tra il mare giallo e le dune. . . . .

. . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . .

Dino Campana

(da Canti Orfici)

Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

L’ora di Majakovskij Ungaretti e il pianto che non si vede L’uomo nero di Esenin Francesco, le creature e il cantico , Anne Sexton, l’amante e la moglie dell’amante , La voce che dice di Mariangela Gualtieri La notte orientale di Antonella Anedda , Vivo come scrivo. Marina Cvetaeva , Anche questo è amore. Mario Luzi, ‘In due’

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2014 , NOTIZIE DI POESIA aprile-giugno 2014 , NOTIZIE DI POESIA luglio-settembre 2014