Gadda poeta

VEDI I VIDEO “Autunno” , Intervista a Carlo Emilio Gadda , Gadda secondo Alessandro Baricco , Il finale di “Un maledetto imbroglio” di Pietro Germi , da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (1959) , Mina legge Gadda Firenze, 21 maggio 2022 – Ricordando che oggi ricorre l’anniversario della morte di Carlo Emilio Gadda (Roma, […]

VEDI I VIDEO “Autunno” , Intervista a Carlo Emilio Gadda , Gadda secondo Alessandro Baricco , Il finale di “Un maledetto imbroglio” di Pietro Germi , da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (1959) , Mina legge Gadda

Firenze, 21 maggio 2022 Ricordando che oggi ricorre l’anniversario della morte di Carlo Emilio Gadda (Roma, 21 maggio 1973) e segnalando la pubblicazione del carteggio intercorso tra Carlo Emilio Gadda e Alessandro Bonsanti Sono il pero e la zucca di me stesso. Carteggio 1930-1970 a cura di Roberta Colbertaldo per la casa editrice Olschki nella collana “Studi” del Gabinetto G.P. Vieusseux.

Autunno

Tàcite imagini della tristezza

Dal plàtano al prato!

Quando la bruma si dissolve nel monte

E un pensiero carezza

E poi lascia desolato – la marmorea fronte;

Quando la torre, e il rattoppato maniero,


Non chiede, al vecchio architetto, più nulla:

Allora il feudo intero – fruttifica una susina

Bisestile, alla collina

Dolce e brulla.

Tace, dal canto, il prato.

Il pianoforte della marchesina

Al tocco magico delle sue dita

S’è addormentato:

E dopo sua dipartita – l’autunno

S’è scelto un nuovo alunno:


Il passero!, lingua di portinaia

Dal gelso all’aia:

E il cancello e lo stemma sormonta

La nenia del campanile – e racconta

I ritorni, all’aurata foresta:

Garibaldeggia per festa

Sopra il travaglio gentile

Perché alla bella il ragazzo piaccia,

Quello che lassù canta, quello che lassù pesta.

Il vecchio marchese ha inscenato una caccia

Con quindici veltri, e galoppa,

Diplomatico sconsolato

Sul suo nove anni reumatizzato.

Della volpe nessuna notizia, nessuna traccia!

Il cavallo ha un nome inglese: e il corno sfiatato

Assorda nella tana il ghiro

Che una nocciòla impingua!

Al docicesimo giro

La muta s’è messa un palmo di lingua

E, mòbile macchia, cicloneggia bianca

Nella deserta brughiera

Là, verso il passaggio a livello,

Dove arriva stanca,

Salendo, la vaporiera.

Passa il merci e il frenatore – più bello,

Lungo fragore! – vana bandiera!

Ha incantato la cantoniera.

Ecco il diretto galoppa – verso città lontane

E il cavallo inglese intoppa

Negli sterpi dannati e calpesta

I formicai vuoti e le tane.

Ma dal campanile canta l’ora di festa – canta

Tristezze vane!

Carlo Emilio Gadda

(in “Solaria”, 3 marzo 1932, poi in La cognizione del dolore)