Quei diciotto sassi. Eduardo per Pasolini

VEDI I VIDEO Eduardo De Filippo parla di Pasolini all’indomani della morte , “Io vulesse truvà pace” detta da Eduardo , “L’ammore ched’è” detta da Eduardo e Monica Vitti , “A’ Vita” detta da Luca De Filippo , Una poesia in teatro: “Ora mistica” ” in “Ditegli sempre di sì…” , Pasolini racconta “Porno-Teo-Kolossal”, film […]

VEDI I VIDEO Eduardo De Filippo parla di Pasolini all’indomani della morte , “Io vulesse truvà pace” detta da Eduardo , “L’ammore ched’è” detta da Eduardo e Monica Vitti , “A’ Vita” detta da Luca De Filippo , Una poesia in teatro: “Ora mistica” ” in “Ditegli sempre di sì…” , Pasolini racconta “Porno-Teo-Kolossal”, film non realizzato con Eduardo protagonista

Firenze, 25 luglio 2016 – Non sono in molti a sapere che Eduardo De Filippo avrebbe dovuto essere il protagonista del film che Pier Paolo Pasolini si accingeva a girare dopo Salò o le centoventi giornata di Sodoma. La tragica, inaspettata morte del regista nel novembre del 1975 rese impossibile questo straordinario incontro, ma di che cosa Porno-Teo-Kolossal sarebbe stato resta un racconto molto dettagliato e puntuale (quasi una sceneggiatura) che per la voce di Pasolini stesso è giunto fino a noi.

La scomparsa dello scrittore, come dicevamo, rese impossibile la collaborazione. Ma Eduardo aveva conosciuto Pasolini e su Pasolini in maniera semplice e commosa Eduardo si espresse all’indomani della morte in una intervista della RAI che abbiamo rintracciato in YouTube. Inoltre, da poeta, secondo una lunga e popolata tradizione partenopea che tiene uniti teatro e poesia cui anche Totò si ricollega, Eduardo dedicò all’amico così insensatamente e ferocemente strappato alla vita dei versi: versi in lingua e non in dialetto intitolati Pier Paolo, che costituiscono la nostra poesia del giorno.

Marco Marchi

Pier Paolo

Non li toccate

quei diciotto sassi

che fanno aiuola

con a capo issata

la “spalliera” di Cristo.

I fiori,

sì,

quando saranno secchi,

quelli toglieteli,

ma la “spalliera”,

povera e sovrana,

e quei diciotto irregolari sassi,

messi a difesa

di una voce altissima,

non li togliete più!

Penserà il vento

a levigarli,

per addolcirne

gli angoli pungenti;

penserà il sole

a renderli cocenti,

arroventati

come il suo pensiero;

cadrà la pioggia

e li farà lucenti,

come la luce

delle sue parole;

penserà la “spalliera”

a darci ancora

la fede e la speranza

in Cristo povero.

(1975; da O’ penziero e altre poesie, Einaudi)

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