Buon compleanno a Giorgio Bassani

VEDI I VIDEO “Rolls Royce” letta dall’autore , Una scena dal film “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica (1970) , … e una da “Gli occhiali d’oro” di Giuliano Montaldo (1987) , Ritratto di Giorgio Bassani , “Cena di Pasqua” Firenze, 4 marzo 2018 – Ricordando che il 4 marzo 1916 nasceva a Bologna lo scrittore […]

VEDI I VIDEO “Rolls Royce” letta dall’autore , Una scena dal film “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica (1970)… e una da “Gli occhiali d’oro” di Giuliano Montaldo (1987) , Ritratto di Giorgio Bassani , “Cena di Pasqua”

Firenze, 4 marzo 2018 Ricordando che il 4 marzo 1916 nasceva a Bologna lo scrittore Giorgio Bassani.

Rolls Royce

Subito dopo aver chiuso gli occhi per sempre

eccomi ancora una volta chissà come a riattraversare Ferrara in macchina

una grossa berlina metallizzata di marca

straniera dai grandi

cupi cristalli forse una

Rolls

a scendere ancora una volta dal castello Estense giù per corso

Giovecca verso il roseo

ghirigoro terminale della Prospettiva che intanto piano

piano si faceva grande entro il concavo

rettangolo del parabrise

Lo chauffeur d’alta e dura collottola seduto a dritta davanti

certo lo sapeva molto bene da che parte dirigersi né io d’altronde

mi sognavo minimamente

di rammentarglielo

ansioso com’ero di riconoscere sulla sinistra la chiesa

di San Carlo più in là a destra

quella dei Teatini

a lei di contro già fermi così di buon’ora in crocchio sul marciapiede

dinanzi alla pasticceria

Folchini

gli amici di mio padre quando lui era giovane

i più con larghe lobbie bige in capo alcuni con tanto di mazza

dal pomo d’argento in pugno

ansioso anzi smanioso com’ero insomma di ripercorrere l’intera Main

Street della mia città in un giorno qualsiasi di maggio-giugno

attorno alla metà degli anni Venti un quarto d’ora avanti

le nove di mattina

Quasi sospinta dal suo stesso soffio lussuoso infine la Rolls svoltava

laggiù per via Madama e di lì a poco in via

Cisterna del Follo

e a questo punto ero io non più che decenne

le guance di fuoco per il timore d’arrivar tardi a scuola

a uscire in quel preciso istante coi libri sottobraccio

dal portone numero

uno

ero io che pur continuando a correre mi giravo indietro

verso la mamma spenzolata dalla finestra di sopra a raccomandarmi

qualcosa

ero io proprio io che un attimo prima di sparire

alla vista di lei ragazza dietro l’angolo

levavo il braccio sinistro in un gesto

d’insofferenza e insieme

d’addio

Avrei voluto gridare alt al rigido

chauffeur e scendere ma la Rolls

sobbalzando mollemente già lungheggiava

il Montagnone anzi ormai fuori

Porta già volava per strade ampie deserte

prive affatto di tetti ai lati e affatto

sconosciute 

Giorgio Bassani

(da “Epitaffio”, 1974)