Amare da sempre. Alda Merini

VEDI I VIDEO “Se avess’io” letta da Franca Nuti , “Una volta ti dissi” letta da Mariangela Melato  , Dieci poesie d’amore lette da Sara Borsarelli , Dal documentario “Dall’altra parte del cancello” , “La presenza di Orfeo” Firenze, 6 agosto 2016 – L’amore è il nucleo incandescente attorno al quale ruota tutta la produzione poetica […]

VEDI I VIDEO “Se avess’io” letta da Franca Nuti , “Una volta ti dissi” letta da Mariangela Melato  , Dieci poesie d’amore lette da Sara Borsarelli , Dal documentario “Dall’altra parte del cancello” , “La presenza di Orfeo”

Firenze, 6 agosto 2016 – L’amore è il nucleo incandescente attorno al quale ruota tutta la produzione poetica di Alda Merini. Alla frequentazione del top dei sentimenti la Merini ha legato, oltre alla poesia, la praticabilità stessa della vita, sicura che la presenza e l’assenza dell’amore costituissero, più che segnali luminosi e oscuri di una capacità sensibile di emozionarsi ed orficamente esprimere, la mappa delle effettive possibilità esistenziali di fuoriuscita dalla solitudine che grava sull’«io» di ogni uomo e sulle sorti complessive del mondo.

Così una delle maggiori voci del Novecento italiano, riconoscendo il suo «Dio di amore» e proprio a lui rivolgendosi, può dire, in una sorta di puntuale ed esatto riepilogo di una vicenda infinita, dolorosa ed esaltante, di continuo rinascente da ceneri e sconfitte: «Io ho scritto per te ardue sentenze, / ho scritto per te tutto il mio declino; / ora mi anniento, e niente può salvare / la mia voce devota; solo un canto / può trasparirmi adesso dalla pelle / ed è un canto d’amore che matura / questa mia eternità senza confini».

Marco Marchi

Se avess’io

Se avess’io levità di una fanciulla

invece di codesto, torturato,

pesantissimo cuore e conoscessi

la purezza delle acque come fossi

entro raccolta in miti-sacrifici,

spoglierei questa insipida memoria

per immergermi in te, fatto mio uomo.

Io ti debbo i racconti piu fruttuosi

della mia terra che non dà mai spiga

e ti debbo parole come l’ape

deve miele al suo fiore. Perché t’amo

caro, da sempre, prima dell’inferno

prima del paradiso, prima ancora

che io fossi buttata nell’argilla

del mio pavido corpo. Amore mio

quanto pesante è adducerti il mio

carro che io guido nel giorno dell’arsura

alle tue mille bocche di ristoro!

Alda Merini

(da Tu sei Pietro, 1961, ora in Fiore della poesia 1951-1997, Einaudi 1998)

Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

Le ultime NOTIZIE DI POESIA

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2016 , NOTIZIE DI POESIA aprile-giugno 2016 , NOTIZIE DI POESIA luglio 2016