Giochi pericolosi

ROMA IL GOVERNO  rischia di andare in tilt sui giochi. Le norme inserite in legge di Stabilità finiscono per scontentare un po’ tutti. Le oppo- sizioni (M5S in testa), che grida- no allo Stato biscazziere pronto a fare cassa con le nuove concessio- ni; i cattolici di Ncd, che mal dige- riscono il capitolo; e […]

ROMA

IL GOVERNO  rischia di andare in

tilt sui giochi. Le norme inserite

in legge di Stabilità finiscono per

scontentare un po’ tutti. Le oppo-

sizioni (M5S in testa), che grida-

no allo Stato biscazziere pronto a

fare cassa con le nuove concessio-

ni; i cattolici di Ncd, che mal dige-

riscono il capitolo; e gli stessi ope-

ratori di settore, che si vedono au-

mentare la tassazione sugli appa-

recchi da intrattenimento (al 15%

sulle slot e al 5,5% sulle videolotte-

ry) ma, soprattutto, dovranno rin-

novare le concessioni per le scom-

messe sportive in mezzo a un Far

West di regolamentazioni locali.

LA MISURA inserita in manovra

mette a gara 15mila licenze per i

punti scommesse. La lotta, oltre

che ideologica, si prospetta atten-

ta ai numeri e alla base d’asta per

accedere ai bandi: i punti vendita

scommesse potrebbero diminuire

ma la base d’asta, ora fissata a

32mila euro (18mila per i corner),

potrebbe salire. Attualmente, spie-

ga il sottosegretario Pier Paolo Ba-

retta, sono nel complesso 22mila,

considerando le 17mila legali e le

circa 5mila non in regola. In real-

tà, denunciano le associazioni di

categoria, la previsione del gover-

no di concessioni per 15mila pun-

ti non diventerà realtà. Secondo

l’agenzia Agipronews, quasi 4mila

punti gioco sono a rischio in vista

del bando di riassegnazione.

QUESTO perché c’è una selva di re-

gole, definite da Regioni e Comu-

ni, sulle distanze minime che le

sale gioco devono avere dai luo-

ghi sensibili (come scuole, chiese

e ospedali) e, poiché le agenzie di

scommesse già aperte per conti-

nuare a operare devono partecipa-

re al bando per ottenere una nuo-

va concessione, molte si trovereb-

bero fuori dalle regole dei vari ‘di-

stanziometri’. Tradotto: il bando

rischia di fruttare alle casse del Te-

soro meno del previsto. Il bando

Bersani, nel 2006, fece incassare

430 milioni per 3mila nuove agen-

zie e 7mila corner. Certo, erano al-

tri tempi.

DAL SETTORE dei giochi il gover-

no punta a incassare 1,107 miliar-

di di euro. Nel dettaglio, dall’in-

cremento del prelievo erariale uni-

co su new slot (500 milioni) e Vlt

(100 milioni) si prevede un incas-

so di 600 milioni nel 2016; dalle

misure sulle scommesse altri 410

milioni; dalla messa in gara delle

210 concessioni per il Bingo 73,5

milioni e altri 24 milioni dalle li-

cenze per il gioco a distanza su In-

ternet. Un comparto ghiotto per

lo Stato che ora si trova ad aprire

un altro fronte: quello del divieto

di pubblicità del gioco.

Giochi manovra tasse