Se il rettore presiede la giuria di miss università

Un concorso per eleggere miss università mi sembra quanto di più assurdo si possa pensare. È vero che l’importanza dell’apparire ha preso il sopravvento su quella dell’essere, ma una competizione con tanto di scettro e corona in Ateneo con il rettore a presiedere la giuria è davvero troppo! Cresciamo i nostri figli nella speranza che […]

Un concorso per eleggere miss università mi sembra quanto di più assurdo si possa pensare. È vero che l’importanza dell’apparire ha preso il sopravvento su quella dell’essere, ma una competizione con tanto di scettro e corona in Ateneo con il rettore a presiedere la giuria è davvero troppo! Cresciamo i nostri figli nella speranza che possano costruirsi un futuro fondato sui valori e fatichiamo a farli andare all’Università e poi? E poi ci pensa la “buona scuola”… O forse dovrei parlare di “bona scuola”?

Mamma indignata, da il giorno.it

Lontani i tempi in cui si sentiva dire: «Specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame». Oggi, infatti, il reame è stato sostituito dall’ateneo. Sì, perché adesso, sommando non solo i voti ottenuti agli esami, ma anche quelli riferiti a seni e cosce, si elegge, in un tributo di imbarazzante entusiasmo, la ragazza più brava (e più bella) dell’università. Insomma, un salto nel passato. Se per gli antichi chi sfoggiava bellezza era anche sapiente, oggi questo connubio si può ritrovare alla Sapienza di Roma, dove è addirittura il rettore a presiedere la speciale giuria. È senza dubbio di pessimo gusto che l’università abbia promosso e partecipato a una iniziativa concettualmente molto dubbia e strategicamente fallimentare. Se l’intento era «pubblicitario», non solo si è scelto lo strumento peggiore possibile, ma sembra pure che in pochi si siano accorti del «prestigioso evento».Tanto più che guardando le foto della manifestazione sembra proprio di stare in un brutto film degli anni Cinquanta…

laura.fasano@ilgiorno.net