Per rendere davvero la nostra scuola buona e credibile

La spregiudicatezza dei sindacati della scuola è disgustosa. Non hanno esitato a mettere in prima linea gli studenti, che a quell’età sono naturalmente attratti dagli atti di ribellione, facendo passare l’idea peggiore: che sia diritto dello studente decidere come e da chi essere giudicato. La protesta dei docenti contro gli Invalsi potrebbe anche essere motivata, […]

La spregiudicatezza dei sindacati della scuola è disgustosa. Non hanno esitato a mettere in prima linea gli studenti, che a quell’età sono naturalmente attratti dagli atti di ribellione, facendo passare l’idea peggiore: che sia diritto dello studente decidere come e da chi essere giudicato. La protesta dei docenti contro gli Invalsi potrebbe anche essere motivata, ma con questo comportamento vigliacco no.

Lettore, ilgiorno.it

 

IN REALTÀ NON SI PLACANO affatto i dissensi contro una riforma, che è vista (non solo da Cgil-Cisl e Uil) come lesiva della professione docente riducendo la scuola al ruolo di azienda di tipo privatistico. Dopo i flash mob con lumini e abiti scuri i sindacati continuano a pensare ad altre modalità di protesta che possano far desistere il Governo dall’approvazione di una legge non condivisa. A queste iniziative si affianca la fantasia dei docenti, che cercano di attirare l’attenzione dei mass-media. Si appendono lenzuoli con scritte contro il ddl ai balconi della case, si lanciano flash mob virtuali, bersagliando di post le pagine dei parlamentari. A che cosa si arriverà? Difficile dirlo, ma di certo il popolo della scuola non intende fermarsi. Chi vincerà? Noi confidiamo che a vincere sia comunque la scuola e chi ogni giorno la vive (a cominciare ovviamente dagli studenti) per renderla davvero buona.

laura.fasano@ilgiorno.net