Chiediamo ai visoni se sono contenti

Ma nel 2015 abbiamo ancora bisogno di pellicce? Possibile che debbano esistere ancora allevatori di visoni che hanno bisogno di uccidere questi poveri animali per guadagnare da vivere? Pensavo che la vanità degli uomini, o delle donne, potesse ormai accontentarsi di qualcos’altro un po’ più evoluto… Ma ancora una volta tocca di ricredermi… Stussy, ilgiorno.it […]

Ma nel 2015 abbiamo ancora bisogno di pellicce? Possibile che debbano esistere ancora allevatori di visoni che hanno bisogno di uccidere questi poveri animali per guadagnare da vivere? Pensavo che la vanità degli uomini, o delle donne, potesse ormai accontentarsi di qualcos’altro un po’ più evoluto… Ma ancora una volta tocca di ricredermi…

Stussy, ilgiorno.it

LA PRODUZIONE annuale di visoni nel nostro Paese s’attesta sui 180.000 pelli annue e poco più di 20 allevamenti attivi. Un comparto perlopiù a conduzione familiare che genera solo una minima occupazione e produce esclusivamente per export. L’Italia è anche (e questo ci conforta) il Paese europeo in cui l’opinione pubblica ha espresso il più largo appoggio al divieto di allevamento. D’altro canto basta osservare le condizioni in cui vivono questi animali per rafforzarci nell’idea che «non abbiamo più bisogno dei visoni». Nascono e crescono in piccole gabbie di rete metallica. Viene loro negata la possibilità di toccare la terra con le zampe o immergersi nell’acqua. Vengono spinti alla disperazione da questa vita, tanto che aggressività, ferite, uccisioni e persino automutilazioni sono parte del mestiere. E poi finiscono la loro vita in camere a gas e scuoiati. Chiediamolo ai visoni se sono contenti.

laura.fasano@ilgiorno.net