Caporalato: fino ad ora si è fatto poco

Quando le mondine passavano 12 ore al giorno nell’acqua per una miseria, non importava niente a nessuno. Michela da Facebook ———- È una vergogna. Italiani e stranieri sfruttati da gente senza scrupoli. Ora tutti sanno, ma chi interverrà? Ballan, ilgiorno.it ———- Uno Stato civile non deve tollerare che qualcuno possa arricchirsi così sulla pelle di […]

Quando le mondine passavano 12 ore al giorno nell’acqua per una miseria, non importava niente a nessuno.

Michela da Facebook

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È una vergogna. Italiani e stranieri sfruttati da gente senza scrupoli. Ora tutti sanno, ma chi interverrà?

Ballan, ilgiorno.it

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Uno Stato civile non deve tollerare che qualcuno possa arricchirsi così sulla pelle di chi ha solo bisogno di lavorare.

Marco, ilgiorno.it

Finalmente il Governo sembra aver preso coscienza del fenomeno del caporalato. La proposta di confiscare i beni alle aziende coinvolte è un passo in avanti, ma bisogna capire fino a che punto verrà estesa la responsabilità solidale dell’azienda: se quest’ultima compra arance raccolte da braccianti sottopagati, anch’essa beneficia in maniera indiretta del lavoro dei caporali. Oggi pensare che il fenomeno sia fuori da ogni contesto economico non ha senso. I caporali esistono perché svolgono un ruolo preciso: organizzano la forza lavoro in maniera rapida e permettono alle aziende di risparmiare. Far scattare qualche manetta non risolve il problema. La strada più efficace è quella di risalire il vertice della filiera.Ci sono aziende in cui risultano assunte solo due persone e producono tonnellate di prodotto. Incongruenze palesi di cui ci si può accorgere anche senza mandare gli ispettori nei campi. Finora, invece, si è lasciato correre, illudendosi che questo problema riguardasse solo gli immigrati. Oggi sappiamo che non è più così.

laura.fasano@ilgiorno.net