Allarme bambini soli davanti alla tv a vedere la guerra

Da quella maledetta notte del 13 novembre con l’attacco a Parigi siamo letteralmente bombardati a tutte le ore del giorno da immagini di violenza e morte. E queste immagini inevitabilmente arrivano anche sui più piccoli che invece di crescere aspettando l’arrivo di babbo Natale si trovano in questi giorni a dover fare i conti con […]

Da quella maledetta notte del 13 novembre con l’attacco a Parigi siamo letteralmente bombardati a tutte le ore del giorno da immagini di violenza e morte. E queste immagini inevitabilmente arrivano anche sui più piccoli che invece di crescere aspettando l’arrivo di babbo Natale si trovano in questi giorni a dover fare i conti con qualcosa di più grande di loro. Siamo certi che questo bombardamento non faccia loro del male? Annina V. Milano

GLI ESPERTI ci stanno mettendo in guardia: in questi giorni stiamo assistendo a un totale default psicopedagogico, una disseminazione del terrore che sta purtroppo passando dalle scuole, con insegnanti e genitori che hanno fatto molte mosse sbagliate. Madri che inventano inesistenti allarmi pur di tenere i figli in casa, insegnanti che parlano a bambini di prima elementare della differenza tra Islam e Isis, genitori orgogliosi di non aver mai cambiato canale in tv in una settimana in cui il flusso di immagini è stato costante. Invece il primo compito degli adulti sarebbe quello di evitare di terrorizzare i bambini. Perché su di loro le nostre parole possono compiere danni incalcolabili. Non si tratta di nascondere la realtà, ma di non coinvolgerli in cose più grandi di loro, in questioni che li destabilizzerebbero. E le nostre risposte devono essere orientate a rassicurare, ad affermare che nulla cambierà. laura.fasano@ilgiorno.net