Clima, le emissioni di gas serra in crescita nei paesi avanzati

Alessandro Farruggia 4 dicembre 2018 – Piove sul bagnato. Dopo un declino di 5 anni le economie avanzate vedranno un aumento delle loro emissioni di gas serra. A dirlo in una comunicazione alla conferenza mondiale sul clima di Katowice (COP24) è l’Agenzia Internazionale per l’Energia. E’ una altra conferma che i negoziati climatici _ in […]

Alessandro Farruggia

4 dicembre 2018 – Piove sul bagnato. Dopo un declino di 5 anni le economie avanzate vedranno un aumento delle loro emissioni di gas serra. A dirlo in una comunicazione alla conferenza mondiale sul clima di Katowice (COP24) è l’Agenzia Internazionale per l’Energia. E’ una altra conferma che i negoziati climatici _ in corso dalla bellezza 25 anni _ corrono a velocità ridotta rispetto alle emissioni e non riescono a ottenere i risultati necessari, il che è dimostrato dal fatto che  dal 1990 ad oggi le emissioni non si sono ridotte e neppure stabilizzate ma sono aumentate del 60%. .

Sulla base degli ultimi dati energetici disponibili, le emissioni di CO2 legate all’energia in Nord America, nell’Unione Europea e in altre economie avanzate dell’Asia-Pacifico sono cresciute nel 2018, perchè l’aumento dell’uso di petrolio e gas ha più che compensato il calo del consumo di carbone. Di conseguenza, l’AIE prevede che le emissioni di CO2 in queste economie aumenteranno di circa lo 0,5% nel 2018. Sebbene l’aumento delle emissioni sia inferiore all’aumento del 2,4% PIL mondiale _ il che conferma il “disaccoppiamento” tra emissioni e PIL _ è particolarmente preoccupante per gli sforzi globali per rispettare l’accordo di Parigi.

L’AIE si aspetta che anche le economie emergenti emetteranno più CO2 rispetto all’anno scorso. I dati globali completi dell’AIE sull’energia e sulle emissioni di CO2 per il 2018 saranno pubblicati il prossimo marzo, ma tutte le indicazioni indicano una crescita delle emissioni a livello globale, trainata dall’aumento del consumo energetico e da un’economia globale in espansione del 3,7%. L’AIE prevede che questo, assieme all’aumento che si registra dei paesi sviluppati,  porterà ad un aumento delle emissioni globali di CO2 nel 2018. Questa crescita farà seguito all’aumento dell’1,6% dello scorso anno, che ha chiuso un periodo triennale di emissioni stabili tra il 2014 e il 2016.

“I nostri dati _ ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA _ mostrano che, nonostante la forte crescita del fotovoltaico solare e dell’eolico, le emissioni hanno ricominciato a crescere nelle economie avanzate, evidenziando la necessità di implementare tutte le tecnologie e l’efficienza energetica”. “Questa inversione di tendenza dovrebbe essere un altro avvertimento per i governi che si incontrano alla COP24 di Katowice. Sono necessari maggiori sforzi per incoraggiare ancora di più le energie rinnovabili, una maggiore efficienza energetica, più nucleare e più innovazione per tecnologie come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio”.

La domanda globale di petrolio è destinata a crescere vigorosamente nel 2018, anche il consumo globale di gas è in forte aumento, spinto in particolare dalle politiche cinesi volte a ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città, mentre un gran numero di nuove centrali a carbone continuano ad essere costruite e messe in funzione.Nello scenario di sviluppo sostenibile dell’AIE, che è in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e con la riduzione dell’inquinamento atmosferico e dell’accesso universale all’energia, le emissioni globali diminuiscono di oltre l’1% ogni anno fino al 2025.

IL WORLD ENERGY OUTLOOK 2018

“Il New policy scenario _ è scritto nel recentissimo World Energy Outlook 2018 dell’AIE _ vede le emissioni di CO2 legate all’energia su una lenta tendenza al rialzo fino al 2040, una traiettoria che non è in linea con ciò che le conoscenze scientifiche dicono che sarà necessario fare per affrontare il cambiamento climatico. I paesi sono, nel complesso, pronti a rispettare gli impegni nazionali assunti nell’ambito dell’accordo di Parigi. Ma questi impegni non sono sufficienti per raggiungere presto il picco di emissioni globali per poi ridurle. L’andamento previsto delle emissioni rappresenta un grave fallimento collettivo nell’affrontare ile conseguenze ambientali dell’uso del’energia. E non c’è solo un problema di emissioni climalteranti, dato che le minori emissioni dei principali inquinanti atmosferici in questo scenario non sono abbastanza da fermare l’aumento del numero di morti premature dovute alla cattiva qualità dell’aria”.

Se il mondo è seriamente intenzionato a raggiungere i suoi obiettivi climatici _ ha detto Fatih Birol _ allora, a partire da oggi, è necessaria una preferenza sistematica per gli investimenti nelle tecnologie energetiche sostenibili. Ma dobbiamo anche essere molto più intelligenti sul modo in cui utilizziamo il sistema energetico esistente. Possiamo anche creare un certo spazio di manovra ampliando l’uso di Carbon Capture and Storage (sequestro delle emissioni di Co2 e loro confinamento in acquiferi o depositi geologici profondi. NDR) e migliorando l’efficienza energetica. Per avere successo, questo richiederà uno sforzo politico ed economico globale senza precedenti”.