Discutere di Napolitano? Non è lesa maestà.

Gentile Dott. De Carlo, la leggo e l’apprezzo. Ragion per cui desidero chiederle cosa ne pensa della messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica Napolitano. Per i grillini ha violato la Costituzione accettando la rielezione. Inoltre, avallando l’eccessivo ricorso del governo ai decreti, si sarebbe lasciato andare a una deriva presidenzialista che va al […]

Gentile Dott. De Carlo,

la leggo e l’apprezzo. Ragion per cui desidero chiederle cosa ne pensa della messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica Napolitano. Per i grillini ha violato la Costituzione accettando la rielezione. Inoltre, avallando l’eccessivo ricorso del governo ai decreti, si sarebbe lasciato andare a una deriva presidenzialista che va al di là dei suoi limiti.

Le sembrano accuse sufficienti e credibili per l’impeachment, come si dice negli Stati Uniti che lei così bene conosce?

E cosa ne pensa del reato di vilipendio in cui i grillini incorrerebbero con le loro accuse?

In attesa,

G. Montini

*** *** ***

Parto dall’ultima questione, il vilipendio del Capo dello Stato. Mi fa venire in mente il reato di lesa maestà.

Un reato del genere non dovrebbe esistere in una democrazia matura. Voglio dire chiunque ha il diritto, direi anzi il dovere civico di criticare all’occorrenza il Capo dello Stato. Critiche pertinenti ovviamente all’esercizio delle sue funzioni.

Dunque sarebbe ora che il Parlamento italiano ponesse mano all’abolizione di una norma tanto anacronistica quanto assurda.

Sulla messa in stato di accusa trovo saggia e intelligente la risposta di Napolitano a chi gli chiedeva se essa fosse giustificata. Che faccia il suo corso, ha detto il Presidente. Il che vuole dire: che il Parlamento ne discuta pure e che decida nel merito.

Benissimo. I grillini hanno tutto il diritto di prendere le iniziative che ritengono opportune. Così come gli altri hanno il diritto di respingerle.

Lei mi chiede anche un parere sulla sostanza dell’iniziativa. Le dirò allora che Napolitano andrebbe semmai attaccato per un altro motivo. Non per la sua rielezione. Non per la presunta deriva presidenzialista. Sono le sue scelte a lasciare perplessi.

Gli uomini che ha messo alla testa del governo dal 2011 in poi si sono rivelati un disastro. Soprattutto il primo, quel Mario Monti, sul quale molti – e anche il sottoscritto – si erano fatte tante illusioni. E’ apparso nettamente al di sotto delle attese. Ha sbagliato tutte le mosse. Ha preso tutte le peggiori possibili decisioni.

E anche Letta, poveretto, mi sembra un pesce in acque non sue.