La rivoluzione rosa è un bluff

Essere donna, oggi, va di moda. Se sei donna puoi ambire a fare la capolista alle Europee o magari presiedere uno dei grandi colossi economici del nostro Paese. A decidere queste gran belle novità ovviamente c’è un uomo (Renzi) e a dirigere effettivamente i colossi di cui sopra c’è qualche potente in giacca e cravatta […]

Essere donna, oggi, va di moda. Se sei donna puoi ambire a fare la capolista alle Europee o magari presiedere uno dei grandi colossi economici del nostro Paese. A decidere queste gran belle novità ovviamente c’è un uomo (Renzi) e a dirigere effettivamente i colossi di cui sopra c’è qualche potente in giacca e cravatta con un bel ruolo operativo. Sì, perché, se ci pensate, al di là della novità in sè di avere una Todini o una Marcegaglia a presiedere Poste e Eni, una Moretti o una Bonafè in cima alla lista Pd delle Europee, la mentalità non cambia: nomine ‘decorative’ che, a livello di marketing funzionano parecchio, ma in soldoni non contano granché. Nei colossi, infatti, il ruolo operativo ce l’hanno gli ad, mentre alle Europee le donne capolista sono già deputate, quindi non si spiega che cosa ci stiano a fare lì in prima fila. In sintesi: festeggiamo la rivoluzione in rosa. Ma sapendo che è un bluff.

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

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