Berlusconi e quei magistrati che non piacciono neanche a Renzi

<Una decisione equilibrata e soddisfacente>: a memoria di cronista, mai negli ultimi vent’anni gli avvocati di Silvio Berlusconi avevano commentato in termini simili la decisione di un tribunale. Una decisione di buonsenso. I giudici di sorveglianza consentiranno infatti al leader di FI di fare campagna elettorale, e c’è da credere che l’ex premier cercherà il voto […]

<Una decisione equilibrata e soddisfacente>: a memoria di cronista, mai negli ultimi vent’anni gli avvocati di Silvio Berlusconi avevano commentato in termini simili la decisione di un tribunale. Una decisione di buonsenso. I giudici di sorveglianza consentiranno infatti al leader di FI di fare campagna elettorale, e c’è da credere che l’ex premier cercherà il voto di quel 70% di italiani attestato su posizioni critiche rispetto all’Europa. Quel po’ che poteva ancora salvare, Berlusconi l’ha dunque salvato. E ciò lo metterà nello spirito migliore per proseguire il confronto sulle riforme costituzionali con Renzi. Chissà che i due non arrivino un giorno addirittura a condividere la riforma della Giustizia. Farla col ‘Caimano’, per Renzi vorrebbe dire mettere a dura prova i nervi già logori della minoranza Pd; ma è ormai chiaro che, al pari d’un altro fiorentino più noto di lui, per Renzi il fine conta più dei mezzi. E nella sua logica il ricorso a mezzi anticonvenzionali serve anche a raddrizzare il legno storto d’una sinistra invecchiata male. Del resto, in tema di rapporto tra potere politico e ordine giudiziario il premier ha fatto una scelta dirompente per la sensibilità di certa sinistra: ha candidato alle Europee uno stimato giurista, Giovanni Fiandaca, noto per aver smontato in punta di diritto il processo palermitano sulla <trattativa Stato-mafia> che tanto eccita la fantasia dei dietrologi.

Non pago, sul ‘Foglio’ di ieri il professore ha messo garbatamente in discussione, per eccessiva vaghezza, il reato di <concorso esterno in associazione mafiosa>. Reato contestato a Marcello Dell’Utri. Ora, chiaro che Fiandaca non è Renzi, ma è altrettanto chiaro che nel candidarlo Renzi ha voluto dare un segnale. E il segnale pare essere in linea con quanto detto dal premier a proposito di manager e alti burocrati pubblici: <Non ci sono più santuari>. Tra i santuari violabili c’è ora anche la magistratura. E tra gli aspetti minori di un’eventuale riforma ci sarebbe anche la ridefinizione dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Ottimo principio, ma sempre applicato in maniera insensata o puramente simbolica. Le misere quattro ore settimanali di lavoro in un centro anziani disposte per Berlusconi non serviranno infatti né a <risarcire> la società, né a <rieducare> il condannato: si ridurranno infatti a un’occasionale svago per gli attempati meneghini lì ricoverati. Circostanza che Berlusconi di certo sfrutterà per riconquistare il voto degli <anziani>.