Lunedì 29 Aprile 2024

Campioni in gol tra i vigneti

Da Paolo Rossi a Buffon: c'è chi è diventato produttore

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FRA LE CURIOSITÀ che ci ha regalato il 2017, una arriva dalle Azzorre. A Madeira – l’isola celebre per il vino liquoroso – hanno dedicato l’aeroporto al campione di casa Cristiano Ronaldo. Una scelta che getta idealmente un ponte fra due mondi, quello del vino e del calcio, che sono sempre più vicini. Un po’ perché, come in vigna, anche in campo non tutte le stagioni hanno la stessa fortuna. Un po’ perché la vite richiede un impegno quotidiano. Ma soprattutto perché sono sempre di più i giocatori, e gli allenatori, che sono diventati anche produttori. E se molto spesso il vino è un tornare nei luoghi delle proprie radici, poi dalle tradizioni alle foto di calici sui profili social il passo è breve. Partiamo da un mito per tutti, Paolo Rossi, eroe di Spagna nel 1982, che a Bucine (Arezzo) produce olio e vino rosso. «Qui ho ritrovato le mie radici e il piacere di coltivare con passione e amore i prodotti che solo la terra della Toscana sa esprimere», si racconta Pablito sul sito del suo agriturismo biologico, Poggio Cennina. Il Borgo Cennina (85% Sangiovese con piccole quantità di Cabernet e Merlot) è affinato per circa un anno in barriques di rovere e sei mesi in bottiglia. Sempre a Bucine, anche il bolognese Alessandro Gamberini ha avviato l’azienda Casariccio, che poi dà il nome a uno dei vini prodotti, un Chianti superiore.

RESTANDO in Toscana, ecco Luciano Spalletti, con la sua tenuta da 50 ettari ‘La Rimessa’. Il nome del vino che nasce in provincia di Firenze, a Montaione, ha un nome che è tutto un programma: Bordocampo. È un Toscana Igt, che affina in vasche di cemento e in bottiglia (Sangiovese e Merlot, nell’annata 2015). Da un mister all’altro. Già da anni si dedica all’azienda agricola anche Alberto Malesani, a Trezzolano nel Veronese. Siamo a La Giuva, dai nomi di Giulia e Valentina, le figlie dell’allenatore che si sono imbarcate nell’avventura col padre. Che, a sua volta, è rimasto ‘folgorato’ dal un vino rosso nel 1999, mentre si trovava a Bordeaux per una partita di Uefa. E così i Malesani si dedicano ai vitigni autoctoni producendo Valpolicella Doc (‘Valpo’), Valpolicella superiore, Amarone e, dulcis in fundo, Recioto. Non molto lontano da qui, a Fumane, c’è la Tenuta San Micheletto, dove anche Damiano Tommasi, presidente di Assocalciatori e fresco di candidatura per la poltrona della Figc, con la cantina Pietro Zardini ha avviato la produzione di un Ripasso ‘17’ e di un Amarone ‘Anima Candida’. Spostandoci sulla cartina, arriviamo alla società agricola Pratum Coller. Ci troviamo nel bresciano, a Castel Mella, e il padrone di casa è Andrea Pirlo. Se la classe nella bottiglia è la stessa vista in anni sul campo, c’è da brindare. Il centrocampista nel 2007 ha rilevato una tenuta vicino alla casa natale del padre e la produzione presta una particolare attenzione all’ambiente. Su queste basi nascono i vini Igp Montanetto di Brescia. ‘Eos’, un rosato; ‘Nitor’, un trebbiano da Lugana; il rosso ‘Redeo’ (a base di Sangiovese, Merlot e Marzemino) e una riserva. Si chiama ‘Arduo’, dal motto di famiglia No nisi per ardua (Non senza difficoltà). Completano la formazione due vini dolci e uno spumante.

PROSSIMO stop, Sicilia. Nel Messinese troviamo un altro Andrea (e juventino): Barzagli, socio con Gianfranco Sabbatino dell’azienda bio Le Casematte, premiata anche dai tre bicchieri del Gambero Rosso per il ‘Faro 2015’, un concentrato di Sicilia a base di Nerello Mascalese (55%), Nerello Cappuccio, Nocera, Nero d’avola. Ma nella ‘squadra’ degli appassionati ora c’è anche Gianluigi Buffon. Un portiere che non ha bisogno di presentazioni e che, sui social ha deposto i guanti per alzare un calice di rosso. Il vino è di Fabio Cordella Cantine e la linea Buffon, della ‘Selezione dei campioni’, offre tre Salento Igp: un Rosato di Negroamaro, uno Chardonnay e un Primitivo. Ma la tendenza non è solo italiana, basti pensare alla Bodega Iniesta, cantina del campione del Barcellona: una realtà, nella Mancia, da 200 ettari e grandi numeri. Dalla Spagna, all’Argentina di Lionel Messi, anche se non è il Pallone d’Oro a produrre vino: la sua Fondazione (che segue progetti per i bambini) ha stretto un accordo con la cantina Valentin Bianchi, che commercializza la linea Leo: esencia creadora (un bianco 100% Torrontes, uno spumante extra brut, e due rossi a base Malbec). A fare gol, qui, è la solidarietà.