BRESCIA
In casa entrano meno di 3mila euro al mese, per la precisione 2.950. Il suo stipendio alla Curia di Brescia, dove è tornato dopo una breve parentesi da deputato, e la pensione della moglie Egle. "E rispetto a tante altre famiglie numerose ci sentiamo fortunati", spiega Mario Sberna, presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose. Quelle con 4 e più figli (loro ne hanno 5 grandi) il 20% delle quali, dice l’Istat, negli ultimi due anni, col Covid, sono finite sotto la soglia di povertà.
Perché?
"Perché in questi anni buste paga e pensioni sono rimaste le stesse, anzi in alcuni casi sono addirittura diminuite per la crisi mentre il costo della vita è continuato ad aumentare".
In particolare quest’anno?
"Non c’è dubbio. Pensi solo al pieno dell’auto con i rincari spesso speculativi di benzina e diesel. Un costo enorme per una famiglia numerosa dove i genitori fanno i taxisti per i figli tutto il giorno. Poi ci sono i rincari delle bollette della luce e del gas, e quindi l’aumento della spesa al supermercato".
Di quanto?
"Se prima bastavano 80 euro per un carrello oggi ne servono 100, e al supermercato noi ci andiamo spesso…".
Quindi?
"Tantissime famiglie, e non solo quelle numerose, fanno i salti mortali per arrivare a fine mese. Non si fa nulla per ridurre tasse e accise sui carburanti e le bollette, l’assegno unico è solo un piccolo aiuto che finisce a 21 anni quando i figli in famiglia costano di più e quando serve l’Isee per i bonus sociali si calcola anche la prima casa come se ai figli potessimo dare da mangiare il mattone".
A.Pe.