Sabato 27 Luglio 2024

Sempre meno petrolio Il calo è costante

LO SCEICCO Ahmed Zaki Yamani, voce ufficiale dell’Opec al tempo dei due shock petroliferi degli anni Settanta, sostenne in una famosa intervista che l’era del petrolio non finirà per mancanza di petrolio, così come l’età della pietra non finì per mancanza di pietre. E aveva ragione. Gli esperti hanno concentrato per decenni la loro attenzione sul pericolo che un giorno l’oro nero cominciasse a scarseggiare ("peak oil"), trascurando la questione della domanda. Ora invece si scopre che il fabbisogno di petrolio è destinato a declinare ("peak demand") ben prima dell’esaurimento delle riserve disponibili. Yamani, quindi, ci aveva visto giusto. Più della finitezza delle risorse fossili, è l’emergenza climatica che ha innescato la transizione verso energie e materiali non petroliferi.

Tutti i settori sono interessati. Dall’inizio della storia dell’oro nero fino ad ora, i consumi di petrolio hanno sempre continuato ad aumentare. Il mondo non ha mai consumato così tanto petrolio come oggi: 100 milioni di barili al giorno. Ma questo aumento costante non continuerà per sempre. "Molti dei nostri clienti riconoscono ormai che il picco della domanda sarà presto una realtà: la questione è solo di individuare la data", sostiene Ed Rawle, esperto di greggio di Wood Mackenzie.

Datare il punto d’inversione della curva è il pericoloso esercizio dei previsori. Per BP il picco arriverà nel 2030. Goldman Sachs lo colloca prima, nel 2024. Wood Mackenzie differenzia il picco della domanda di greggio per i trasporti, intorno al 2030, da quello globale, sei anni dopo. Per l’International Energy Agency la crescita continuerà, anche se debole, fino al 2050, raggiungendo i 125 milioni di barili al giorno. L’unica certezza è il chiaro disaccoppiamento tra la domanda delle economie mature e di quelle in via di sviluppo. Nei Paesi dell’Ocse – a partire dal Giappone, la Germania, la Francia e l’Italia – la domanda di petrolio ha già raggiunto il suo picco nel 2005 e da allora è in calo. Negli Stati Uniti, come negli altri Paesi dell’Ocse, la domanda ha raggiunto il picco nel 2005 a 20 milioni di barili al giorno per poi calare, ma sotto l’amministrazione Trump ha invertito la rotta e quest’anno potrebbe riportarsi allo stesso livello del 2005, per poi riscendere di nuovo. La Cina potrebbe raggiungere questo traguardo entro il 2025, secondo Morgan Stanley.

Elena Comelli