Martedì 30 Aprile 2024

A Romeo Gigli il diploma honoris causa dell'Accademia di Brera

Allo stilista anche il titolo di socio onorario dell'ateneo. "La moda deve vivere al passo coi tempi, deve capire cosa succede nella società"

Romeo Gigli con la corona d'alloro

Romeo Gigli con la corona d'alloro

Milano, 12 dicembre 2018 - “Sono incredibilmente emozionato, spero di meritare tutto questo”, dice Romeo Gigli nell’aula magna dell’Accademia di Brera ricevendo oggi il diploma accademico honoris causa in Comunicazione e Didattica dell’Arte e il titolo di Socio Onorario dell’Accademia di Brera (attribuito a Cavour e Garibaldi, Ingres e Wagner, Verdi e Rossini, Rodin e Croce e più di recente a Fernanda Pivano e Gillo Dorfless). Un “premio” non solo al grande designer dell’alta moda ma all’uomo di cultura e di visione che proprio oggi ha festeggiato anche 69 anni. E sono stati tanti, lunghi ed ammirati, gli applausi per tutta la cerimonia fino alla standing ovation finale per Romeo Gigli, un poeta dello stile che ha segnato alla sua maniera gli anni Ottanta, in totale controtendenza dalla moda urlata ed esagerata. Più un filosofo che un uomo prodotto, capace di conquistare giovani e non più giovani con una lezione di stile unica e forse irripetibile, che lo avvicina a colleghi fantastici e iper discreti come Martin Margiela. I due titoli gli sono stati consegnati dal professor Giovanni Iovane, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, e dai professori Francesca Alfano Miglietti, Cristina Galli e Alessandro Turci che hanno tenuto tutti la Laudatio. 

"Vengo da una famiglia di librai ed io lo sarei stato per la quinta generazione - racconta Romeo Gigli, a Brera con la moglie Lara e la figlia Diletta - però dopo gli studi di architettura ho deciso di viaggiare per il mondo per conoscere persone e culture diverse. Col bagaglio dei tanti libri letti. Volevo essere un artista senza confini, che si occupava di spazi, di musica con Peter Gabriel, di arte. Poi è arrivata la moda a inizio anni Ottanta. Io già allora volevo fare abiti atemporali. Oggi è tutto così massificato! La moda deve vivere al passo coi tempi, deve capire cosa succede nella società - continua Romeo con in testa la corona di alloro dei laureati - un vestito non può vivere solo un anno, ognuno deve raccontare storie diverse". Chi scrive ricorda la sua prima e straordinaria sfilata a Parigi nel 1989 con l’ispirazione a Teodolinda e agli ori di Bisanzio e ai mosaici di Ravenna. Quella sera lontana nacque lo stile di Romeo Gigli, sognante, etereo e concettuale. E la moda si fece arte e poesia. Una lezione sempre attuale che in tanti stilisti oggi dovrebbero imparare e ripassare. 

 Nella motivazione della laurea honoris causa sta scritto: "Nelle sue creazioni non esiste tempo".